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Spazi sociali, le associazioni incontrano il Comune: a breve una delibera per definire una lista di “beni comuni”
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Potrebbe essere arrivata ad una svolta decisiva la vicenda dei canoni delle associazioni no profit che operano negli edifici di proprietà del Comune di Benevento. Come si ricorderà nei mesi scorsi la protesta degli attivisti era montata a causa delle richieste dei settori tecnici dell’amministrazione comunale che pretendevano la firma di un nuovo contratto di locazione e il pagamento dei canoni arretrati.
Scontro che sfociò, il marzo scorso, in un duro faccia a faccia tra Palazzo Mosti e i membri delle no profit, in particolare il L@p Asilo 31, il “Giardino di Oren” e l’associazione il “Bambino Incompreso”. Un dialogo serrato che nel corso delle riunioni, l’ultima avvenuto nel maggio scorso, si è evoluto portando a diverse proposte concrete per risolvere la questione.
GLI EDIFICI – La prima, e forse più importante, riguarda la creazione di una lista di edifici pubblici, dove vengono svolte le attività, che dovrebbero divenire dei “beni comuni”. Una strada proposta dalle associazioni e condivisa anche dal sindaco Fausto Pepe e dall’assessore al Patrimonio, Pietro Iadanza, che nel corso di un confronto, avvenuto oggi a Palazzo Mosti, hanno ribadito la loro intenzione di licenziare una delibera di giunta sul tema. La si farà in tempi brevi: entro venerdì potrebbe esserci una nuova discussione con le no profit per discutere del testo dell’atto.
I CANONI – Più complessa e certamente più lunga la questione dei canoni arretrati. La proposta avanzata dal L@p riguardava l’armonizzazione dei costi attraverso l’inserimento delle somme nella mole di debiti che il Comune ha riconosciuto e si appresta a smaltire nei prossimi 30 anni. Una soluzione non impossibile ma, certamente, complessa. Un’altra strada, invece, potrebbe essere quella di spacchettare le cifre con una compensazione delle spese: una parte a carico dell’Ente, un’altra delle associazione ed il restante ammortizzato tramite la compensazione sociale del lavoro svolto dalle onlus.
STRUTTURE SPORTIVE – Riscontri positivi, infine, anche per l’Atletico Brigante, squadra calcistica di terza categoria che si occupa dell’integrazione dei migranti. Vista la funzione sociale del club, il team potrebbe trovare un campo da gioco in città grazie alle ore che il Comune ha a disposizione presso le diverse strutture sportive che ha dato in affidamento.
“Siamo soddisfatti – ha commentato Pasquale Basile, portavoce dell’Asilo 31 – perché l’incontro di oggi ha dato continuità rispetto a quelli precedenti. Aspettiamo ora di capire se le parole date verranno mantenute. Per noi – ha concluso – resta fondamentale la delibera sui “beni comuni” che potrebbe sancire il primo passo verso il riconoscimento delle attività sociali svolte dalle associazioni”.