Comune di Benevento
Benevento, l’immobile comunale di via San Pasquale in comodato alla Curia. Le Orsoline tornano a Palazzo Mosti
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Ora c’è l’ufficialità: l’immobile comunale di via San Pasquale, conosciuto come convento di San Giovanni Gerosolimitano ed ex casa di riposo, sarà dato in comodato d’uso per quattro anni all’arcidiocesi di Benevento.
A darne notizia è una recente delibera di giunta dell’amministrazione Pepe, che ha dato così il via alla realizzazione del progetto del Centro Diocesano di Carità “Evangelii Gaudium”, voluto dall’arcivescovo Andrea Mugione.
L’intenzione della Chiesa sannita, infatti, è quella di realizzare uno spazio destinato ai servizi essenziali per il contrasto all’indigenza, come docce, guardaroba, mensa, ascolto e ufficio immigrazione per poveri e stranieri in difficoltà. Nell’area in questione sorgerà anche un osservatorio della povertà e delle risorse, un ufficio progettazione sociale e promozione della Caritas.
Una richiesta a Palazzo Mosti, da parte della Curia, motivata lo scorso dicembre dalla constatazione che i locali della Caritas di via Episcopio sono ormai insufficienti e inadeguati rispetto ai bisogni di circa 2mila famiglie in carico al centro di Ascolto Diocesano rispetto alle iniziali 100 del lontano 1999.
L’immobile di via San Pasquale ha da sempre una storia travagliata: nel dicembre 2012, infatti, la Giunta Pepe lo assegnò, con un canone ricognitorio, all’Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù, per realizzarne un ostello. Iniziativa mai attuata, tanto che i locali sono rimasti chiusi e inutilizzati per anni. Da oltre sei mesi, inoltre, si è liberata anche la parte della struttura occupata dai francescani dell’Immacolata.
Nell’accordo tra Mugione e Pepe, però, rientrerà anche il palazzo delle ex Suore Orsoline, in via Rummo, che ritornerà in possesso del Comune, lasciando in uso alla diocesi la cappella e alcune stanze.
Nei mesi scorsi i due edifici erano stati al centro di polemiche accese e discussioni: il Movimento di Lotta per la Casa aveva fatto sentire la propria voce in merito alle due strutture, ribadendo più volte il concetto che i beni comunali debbano essere beni comuni, da restituire ai cittadini.