Fortore
Frana sulla SS 90bis, il consigliere padulese Vessichelli: “Storia che dura da 5 mesi. Perché non si interviene?”
Ascolta la lettura dell'articolo
Una piccola frana che paralizza un tratto della 90 bis da ben 5 mesi. E nessun rappresentante istituzionale fa qualcosa per risolvere la questione. Non ne può più il consigliere comunale di Paduli, Rocco Pietro Vessichelli, che definisce la vicenda “insostenibile e nel contempo ridicola”.
L’esponente politico padulese ha inviato una nota al ministro Lupi, al sottosegretario sannita Del Basso De Caro, al governatore campano Caldoro e al presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, per spiegare la questione e provare a trovare una soluzione.
“Agli inizi del mese di dicembre 2013 – spiega Vessichelli nella missiva – a causa delle forti piogge vi fu uno smottamento di terreno che causò una piccola frana invadendo la carreggiata sud della Strada Statale 90 Bis al Km 3,200.
Immediato fu l’intervento sia dei vigili del fuoco che degli operatori dell’Anas che installarono dei semafori per il senso alternato del traffico, ma purtroppo dopo tale intervento nulla è stato più fatto. Infatti, tale situazione perdura da oltre 5 mesi e l’unico intervento è quello quotidiano degli operatori dell’Anas che sostituiscono le batterie per i semafori.
Questa – aggiunge il consigliere comunale – è l’ennesima dimostrazione di un’Italia che non funzione, è assurdo immaginare che un semplice intervento di rimozione di poco più di un metro cubo di terreno dalla carreggiata debba creare tantissimi disagi ai cittadini che quotidianamente utilizzano la Strada Statale 90 Bis.
Ma le istituzioni, dove sono? I sindaci del Fortore e del pre Fortore che attraversano quella strada, dove sono? Mai nessuna sollecitazione hanno fatto fino ad oggi? Ho appreso – continua Vessichelli – che l’intervento non si può fare a causa di un contenzioso con il proprietario del terreno a monte della frana. Ciò è ancora più assurdo.
Ma è mai possibile attendere semmai 10 anni (la media dei contenziosi civili) per stabilire di chi sia la responsabilità che ha causato lo smottamento per togliere due carriole di terreno dalla carreggiata?
Non sarebbe stato più semplice – prosegue nella nota – intervenire prima per togliere le due carriola di terreno dalla strada, in modo da rendere percorribile entrambe le carreggiate, poi individuare le responsabilità e successivamente effettuare un intervento strutturale della frana con messa in sicurezza della strada?
Non credo che tale intervento (togliere le due carriole di terreno) possa avere un costo superiore a quello impegnato per il cambio delle batterie da circa 5 mesi. Ma probabilmente, la questione è un’altra: nessuno si vuole assumere la responsabilità di tale intervento.
E qui – conclude il consigliere Vessichelli – la domanda nasce spontanea (diceva Lubrano nella sua trasmissione): ma un funzionario, un dirigente, un amministratore delegato che percepiscono un compenso di svariati migliaia di euro in un anno, se non è in grado di assumersi una responsabilità di togliere due carriole di terreno, forse è bene che faccia altro”.