CRONACA
Piano Borea, Pepe e Lonardo si difendono: “La gestione del percolato non spettava ai nostri Enti”
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Il presidente dell’Asia, Lucio Lonardo, il direttore generale della municipalizzata, Massimo Romito, il presidente del Consorzio Bn1 all’epoca dei fatti, Gerardo Giorgione, il commissario attuale, Carmine Cossiga, ed il sindaco di Benevento, Fausto Pepe. Sono i cinque indagati per la questione della gestione delle vasche di raccolta dei rifiuti a Piano Borea che il giudice Maria Di Carlo ha rinviato a giudizio nella giornata di ieri. Il processo si celebrerà il prossimo 5 marzo.
Sulla vicenda sono giunti i commenti del primo cittadino e del numero uno dell’Asia, nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo sistema di raccolta differenziata nelle contrade del capoluogo. “Oggi stiamo pagando – ha dichiarato Pepe – per 50 anni di cattiva gestione della cosa pubblica”.
A rincarare la dose ci ha pensato Lucio Lonardo, che ha spiegato: “La cattiva gestione del percolato non può essere ascritta né all’Asia e né al Comune di Benevento perché non spettava ai nostri Enti condurre le fasi ‘post mortem’ dell’impianto”.