I senza casa contro Del Vecchio: “Ci risparmi le lezioni. Da parte sua e del Pd ostilità sull’anagrafe utenze Iacp”

“Ci auguriamo che con la conferenza di oggi, il commissario Nino Del Vecchio del Partito Democratico, dopo aver precisato per l’ennesima volta gli stessi ed identici argomenti che riporta senza alcun successo da circa otto mesi, ci risparmi per il futuro prossimo delle sue lectio magistralis sullo Iacp”. Lo scrive in una nota il Movimento di Lotta per la Casa.

Il Commissario Del Vecchio – sottolinea – dovrebbe però smetterla di fare politica e di utilizzare lo Iacp come strumento per fare propaganda in vista delle prossime elezioni ma dovrebbe cominciare a fare il proprio ruolo che non è di certo quello di fare i comizi ma di sicuro quello di risolvere i problemi, lo paghiamo per questo.

Che lo Iacp sia un palazzo di vetro deve essere dimostrato con i fatti. E’ evidente che le 700 famiglie in graduatoria e i cittadini di Benevento non nutrono più alcuna fiducia verso i rappresentanti istituzionali e il dovere di un commissario Iacp è quello di sfatare qualsiasi tipo di dubbio rispetto a manovre clientelari all’interno dello Iacp stesso.

Non riusciamo a capire il perchè c’è tanta ostilità a procedere all’anagrafe delle utenze se come dice il commissario, lo Iacp è un palazzo di vetro e se tutte le famiglie detengono a distanza di 10 anni dall’ultima anagrafe ancora i requisiti minimi per occupare gli alloggi popolari.

L’anagrafe delle utenze – continua il comunicato – sarebbe la verifica finale alle parole di Del Vecchio e sarebbe così un modo anche per sfatare qualsiasi tipo di dubbio sollevato.

E’ evidente che con 20 famiglie in una scuola che nei prossimi mesi aumenteranno e con 700 famiglie in attesa in graduatoria non è possibile potersi fidare sulla parola.

In merito alla legge regionale 18 del 1997 – aggiunge il Movimento – non capiamo perchè l’Avvocato Del Vecchio ogni volta ne dia una interpretazione diversa aggiungendo aggettivi e avverbi che solo lui legge, forse è una deformazione professionale. Dato che a noi piace sfatare coi fatti ogni dubbio riportiamo l’articolo 13 della suddetta legge che recita: “La Giunta regionale, su proposta dei Comuni interessati, può riservare un’ aliquota complessiva non superiore al 25% degli alloggi disponibili, per far fronte a speciali, documentate situazioni di emergenza abitativa, quali pubbliche calamità, sfratti, sistemazione profughi, sgombri di unità immobiliare da recuperare, trasferimenti riferiti agli appartenenti alle forze dell’ordine, forze armate e vigili del fuoco, ad altro gravi particolari esigenze individuate dai Comuni”.

Nell’articolo – prosegue – si parla di sfratti e non sfratti generalizzati come ha affermato Del Vecchio e soprattutto di “gravi particolari esigenze individuate dai Comuni”, quindi il Commissario ha affermato cose male interpretate.

La stessa legge non stabilisce un tetto minimo di famiglie per stabilire se esista un’emergenza o meno, la legge dice che questo lo stabilisce il comune interessato e davvero risulta poco rispettoso e poco professionale definire la non esistenza di una emergenza quella di 20 famiglie che vivono in una scuola e in più 700 in attesa da decenni in graduatoria.

E’ ormai evidente che l’unica motivazione che spinge il commissario Del Vecchio, il Sindaco Fausto Pepe e il Pd di Benevento ad essere così ostinati contro una operazione di trasparenza come l’anagrafe delle utenze, che tutti i comuni più autorevoli d’Italia stanno attuando, è la paura di perdere consensi nelle prossime elezioni europee e forse amministrative.

Ancora una volta – conclude il Movimento di Lotta per la Casa – si antepone la propria poltrona agli interessi dei cittadini. Ci auguriamo infine che il prossimo consiglio comunale sia foriero di decisioni e proposte incisive e concrete e non solo l’ennesimo inutile momento di chiacchiere gettate al vento, ci rimettiamo a questo punto al buon senso e alla libera coscienza dei consiglieri comunali”.