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ECONOMIA

“Beautiful” Benevento e il business del wedding: la nota dell’economista Luigi Ruscello

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Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dall’economista sannita Luigi Ruscello in merito alla valorizzazione del patrimonio culturale di Benevento e il possibile inserimento del centro storico cittadino nel business del wedding.

“Gli eventuali lettori del presente intervento si chiederanno sicuramente cosa c’entra Benevento con la ben nota soap. Ebbene, le puntate messe in onda in questi giorni sono state girate in Puglia, poiché due tra i giovani protagonisti della telenovela l’hanno scelta come località per celebrare il proprio matrimonio.

Questo fatto, in uno ad un articolo apparso su Il Sole-24 Ore del 5 aprile scorso, mi ha fatto balenare un’idea, forse balzana, ma sicuramente da approfondire: inserire Benevento nel business del wedding.

L’Italia, infatti, è una delle mete preferite dagli stranieri che scelgono un paese diverso dal loro per sposarsi e, secondo Wine and Wedding, negli USA, il 24% dei “Sì” vengono detti altrove. Inoltre, il mercato americano dei matrimoni mantiene una costante negli anni, nonostante la crisi globale, e interessa sempre più anche l’Italia. Inoltre, il 46% dei matrimoni celebrati ogni anno negli States è assimilabile – per spesa effettuata – al segmento luxury, un’industria che vale, solo per il segmento wedding, oltre nove miliardi di dollari.

Per un matrimonio fuori dal proprio Paese gli americani arrivano a investire una cifra che si aggira intorno ai 100mila dollari, ovvero quasi 75mila euro, portandosi appresso parenti ed amici e poi partire per la vera luna di miele. Il numero medio degli invitati ad un matrimonio è 141 e per l’affitto della location si è disposti a sborsare in media 12mila dollari.

Insomma, poiché ritengo che il segmento luxury sia proprio quello più congeniale al nostro sito UNESCO ed alle altre risorse storico-culturali, si tratterebbe di sfruttarlo opportunamente, in modo da dare una boccata di ossigeno alla asfittica economia beneventana.

Ma come sfruttarlo? Il giornalista Alfredo Pietronigro, molto opportunamente, parla della necessità, ora impellente, di darsi una regolata, con necessaria accelerazione, sul versante della valorizzazione dei nostri beni culturali e monumentali per trarre da essi spinta economica e reddito per la nostra città e provincia.

In particolare, sostiene che occorre un manager, che si occupi a tempo pieno della vicenda e che sia riconosciuto professionalmente a livello nazionale, andandolo a prelevare anche sul mercato, altrimenti tutto il lavoro che si svolge, non porta frutti.

La proposta è sicuramente valida e condivisibilissima. Ma essa, almeno a mio parere, è una condizione necessaria ma niente affatto sufficiente, in quanto dovrebbe essere inquadrata nel contesto di un piano globale.

Da diversi anni, infatti, sostengo la tesi che a Benevento manca un soggetto capace di assemblare tutte le opportunità turistiche e indicai la soluzione nella costituzione di una impresa di incoming, sotto forma di consorzio fra tutti gli operatori turistici, con dotazione di licenza di agenzia di viaggio e specializzata esclusivamente nella promozione e vendita di pacchetti turistici aventi per destinazione Benevento e il territorio provinciale.

Ma non solo, perché dovrebbe estendere la propria operatività ad altri compiti (segreteria prenotazioni, gestione punti informativi, organizzazione eventi, osservatorio turistico, ecc.).
Invero, qualche tempo fa, sono state avviate due iniziative molto meritorie.

La prima, ad opera dell’EPT, guidata allora da Giovanni La Motta, con la creazione del sito internet http://www.vacanzenelsannio.benevento.it/, e la seconda, “Welcome Benevento”, sotto forma di consorzio, ad opera di un gruppo di operatori turistici coordinati da Luca Mazzone, dell’omonima agenzia di viaggi.

Entrambe, però, non mi sembra abbiano fatto molti passi in avanti, e non credo per colpa dei promotori, bensì, a voler essere buoni, per la persistente indolenza di noi beneventani.

La prima cosa da fare, dunque, sarebbe quella di unificare le due citate iniziative, dando così corpo, ancorché in nuce, ad un soggetto, che, assolutamente estraneo alla politica e dovendo operare esclusivamente in modo imprenditoriale, sarebbe da affidare al richiamato manager.

Se, da un lato, infatti, è sicuramente apprezzabile, ma oserei dire quanto meno dovuta, la progettualità predisposta dall’Assessorato ai Beni Culturali del Comune di Benevento, da finanziarsi con le risorse a valere sull’Obiettivo Operativo 1.9 “Beni e siti culturali” della Regione Campania; dall’altro, dobbiamo metterci in testa, specialmente in questo periodo di crisi, che i turisti non vengono da soli ma ce li dobbiamo andare a cercare e anche portare in loco, lavorando ogni giorno, tutti i giorni.

La seconda, quindi, è quella di ampliare il progetto, coinvolgendo il maggior numero possibile di operatori, e svilupparlo vieppiù, inserendo nella compagine sociale, ad esempio, l’Associazione Benevento Longobarda.

Sì, proprio questa Associazione potrebbe svolgere un ruolo da protagonista nella ipotesi innanzi avanzata, ossia di inserire Benevento nel business del wedding. Al di là della pura location, infatti, agli stranieri si potrebbe proporre lo svolgimento del matrimonio in costume longobardo”.

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