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Sanità e crisi, la denuncia della Rete Sociale: “Non è più tempo di Re Tentenna”

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Un dossier sulla sanità e la salute mentale a Benevento che, sottoforma di “diario”, parte da quando si è insediato il nuovo management della Asl, a settembre 2011: un dossier riportato sul nuovo sito-giornale www.ilenzuolibianchi.com che fa capo alla “Rete sociale” e che è stato presentato questa mattina al Caffè dell’orto di Casa Betania” in un happening “artistico” creato dal maestro Mario Ferrante dal titolo “la creatività dell’arte contro l’ottusità della politica”.
Titolo che riflette il contenuto del dossier; l’inchiesta pubblicata sui “Lenzuoli bianchi”, infatti, attraverso fatti, documenti, foto e video, mette a confronto servizi sanitari mediocri fortemente condizionati dalla politica, con servizi efficienti impostati in maniera manageriale: in particolare, – spiega il comunicato dell’associazione “La Rete Sociale” – confronta la sanità burocratica e vecchia maniera di casa nostra, giocata ancora sul numero dei posti letto, con una sanità moderna, creativa, efficiente, proiettata più sul territorio e sulla medicina domiciliare che sugli ospedali.
Una sanità, quest’ultima, che costa poco, vale molto e soprattutto fa ammalare meno. E nella pagina del sito, “Numeri pazzi: abusi, sprechi, inefficienze … e tentativi di rimediare” – continua la nota – si racconta delle terapie riabilitative interrotte dal management della Asl senza valutarne adeguatamente le conseguenze: sia sulla salute, che sulla tasca dei cittadini.
Terapie riabilitative – come il teatro, il giardinaggio, la cucina – la cui interruzione ha contribuito ad aggravare lo stato psichico di persone già in precario equilibrio, fino a situazioni estreme come il tentato suicidio dal Ponte sul Calore: situazioni di estremo disagio, dunque, frutto di scelte delle quali – come documentano storie e analisi raccolte – sono moralmente responsabili i politici ed i loro manager.
Quanto al maestro Ferrante, ai “suoi” artisti e alle opere esposte, non hanno rappresentato una cornice formale, ma sostanziale: perché tutto era correlato alla Salute Mentale. Sia le opere e le esperienze vissute da Massimiliano Mascolini, Fabio Franzese, Lucamaria Carrino, Veronica Di Santo, Gabriella Iannelli e Silvana Musollino; sia l’esperienza di conoscenza fatta dallo stesso Ferrante che è entrato a far parte del consiglio direttivo della Rete Sociale, ma che già da tempo ha aperto gratuitamente il suo atelier a persone con disagio psichico.
“Una realtà creativa di volontariato che a Benevento, però, ha difficoltà a creare un rapporto costruttivo con istituzioni sanitarie che altrove, invece, considerano il volontariato un’opportunità e non un intralcio per addetti ai lavori”.