Comune di Benevento
L’opposizione compatta chiede la testa del sindaco Pepe. “Inutile l’arrivo di premi Nobel, la navicella è alla deriva”
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Schierato nei banchi dove solitamente siedono i membri della Giunta, tutto il plotone dell’opposizione a Palazzo Mosti, ha chiesto, “concordes in unum” come recita la scritta che campeggia su di una parete dell’aula consiliare, le dimissioni del sindaco di Benevento, Fausto Pepe.
Una richiesta partita già qualche mese fa, con la vicenda giudiziaria che ha colpito l’ente ma, che in questi giorni, si è fatta sempre più pressante dopo la decisione del primo cittadino che ha azzerato l’esecutivo e si prepara ora ad un rimpasto.
I consiglieri di minoranza, tranne due assenti giustificati Capezzone e De Minico e Tibaldi che ha preferito non appesantire la conferenza – ad uno ad uno hanno preso la parola per spiegare perchè – secondo loro – “l’amministrazione deve andare a casa”.
“Un’amministrazione che non funziona – dicono con una classe dirigente inadeguata. Ma il primo a doversi assumere le sue responsabilità – accusano i gruppi d’opposizione – è il sindaco”.
“Maestro di un’orchestra stonata, allenatore di una squadra ormai retrocessa, comandante di una navicella alla deriva”. Molteplici e fantasiosi gli appellativi all’indirizzo del primo cittadino.
Per i consiglieri il cambio annunciato di assessori non è la soluzione ai problemi di una città bloccata. Cultura, urbanistica, ma anche le municipalizzate Asia e Amts o ancora le scelte e non per piazza Orsini e il Più Europa al rione Ferrovia.
Sono alcuni degli esempi di mala gestione citati nel corso della conferenza stampa. E a nulla servirà – ripetono- l’arrivo di tecnici, premi Nobel prestati alla politica.