CRONACA
Manifesti abusivi: oltre 20mila euro di multe a Benevento. Ma, finite le elezioni, chi paga?
Ascolta la lettura dell'articolo
Finita la campagna elettorale e noto anche l’esito del voto, c’è ora da fare la “conta dei danni”.
Se ancora vi state chiedendo chi sono gli sconfitti di queste elezioni, ( visto che un po’ tutti dicono di essere abbastanza soddisfatti del risultato), c’è però un’altra domanda da porsi: ma chi paga per lo scempio lasciato in città?
Rotoli e rotoli di carta con i volti, le promesse di candidati e partiti affissi nei luoghi più e meno noti, hanno invaso spazi autorizzati e non. E nulla hanno potuto le retate dei vigili urbani.
Questa tornata elettorale con le sue tante novità, tanto per citarne qualcuna: si è svolta in inverno, e ha decretato primo partito un non-partito, ha anche trovato una storica ed immancabile conferma: l’abusivismo dei manifesti non tramonta mai e tutti, nessun escluso, si sono macchiati di questo peccato, che è anche un reato.
Poco più di 50 euro la contravvenzione elevata che moltiplicata per 400 controlli ci dà circa 20mila euro.
“Una stima per difetto” precisa il comandante della Polizia municipale di Benevento, Giuseppe Moschella.
Multe che sono state recapitate ai committenti e, nel caso in cui non vengono pagate finiscono in Prefettura da dove partirà un ulteriore sollecito.
Il nodo infatti è proprio qui. Perchè come ogni elezione che si rispetti da diversi anni a questa parte, in Italia fatta la legge aggirato l’ostacolo.
Puntualmente, nonostante i controlli e le multe previste dal Codice, arriva il momento di pagare e ci si ritrova un bel condono pronto a sanare i danni con un forfait.
Cosa succederà questa volta? Si aprirà questa terza Repubblica con una reale ventata di novità che spazzi via vecchie abitudini e incrostati meccanismi all’italiana.
Staremo a vedere, e intanto c’è già una piccola e magra consolazione:
“Questa volta -dice il comandante dei vigili- non c’è stata molta fantasia nelle affissioni, solitamente eravamo abituati a vederli persino sui monumenti, ora invece i manifesti selvaggi sono stati molti di meno”.