POLITICA
Viespoli stronca il Pdl: “Partito finito, solo finzione elettorale”. Frecciate al sindaco Pepe: “Si torni al voto”
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“Non sono qui per fare la polemica dell’escluso perchè le storie politiche non si misurano con le poltrone”.
Esordisce così il senatore uscente di Coesione nazionale, Pasquale Viespoli in una sala gremita.
Accolto dagli applausi da un pulpito dell’Hotel President parte la sua arringa. Ma precisa che l’incontro dal titolo “rapporto di fine mandato” è una riflessione più ampia della sua mancata ricandidatura alle politiche.
Al pubblico il senatore sannita non dice chi appoggerà alle elezioni, o almeno non lo fa platealmente.
Ma del Pdl, con cui avrebbe dovuto candidarsi dice che “ha solo una funzione elettoralistica”.
E lo paragona ad una bottiglia dove al posto del vino è stata messa dell’acqua minerale ed è stata lasciata solo l’etichetta. Un progetto politico che – per Viespoli – non esiste più.
Nel suo discorso, oltre un’ora e mezza, si sofferma sulle cose fatte nella sua carriera da parlamentare: il finanziamento per la Fondo valle isclero, quelli per l’Università del Sannio, l’apertura della sede Isfol a Benevento. La sua città per la quale dice – “continuerò a dare un contributo”.
Un pensiero finale il senatore lo riserva anche al sindaco di Benevento, Fausto Pepe. Al quale consiglia, visto anche l’inchiesta giudiziaria che lo ha travolto, di ritornare al voto. Frecciate anche al Partito Democratico che lo appoggia e che dice “utilizza una doppia morale”.
Viespoli chiude dicendo che continuerà a far politica non da parlamentare certo, perchè – dichiara – “arriva un momento in cui dopo aver avuto tanto è meglio lasciare per evitare di perdersi o di scendere a compromessi per uno scranno”.