AMBIENTE
Smog e inquinamento: Benevento in 13esima posizione nella classifica di Legambiente “PM10 ti tengo d’occhio”
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E’ sempre la stessa mal’aria di città. Nella classifica di Legambiente “PM10 ti tengo d’occhio” 2013, tra le 51 città che hanno superato i livelli di polveri fini in un anno, Benevento si piazza ad una non invidiabile 13esima posizione con ben 91 giorni di superamento.
Il capoluogo di provincia soffre di inquinamento anche più del capoluogo di Regione. Napoli infatti con i suoi 85 giorni di sforamento dei limiti si colloca al 15esimo posto.
A guidare la classifica delle polveri in città: Alessandria, Frosinone, Cremona e Torino.
In totale sono 95 i centri urbani monitorati da Legambiente che ha sentenziato: “Nel 2012 in tutte le principali città sono stati superati i livelli di PM10 (il bonus di 35 giorni di superamento del valore medio giornaliero di 50 microgrammi/metro cubo stabilito dalla legge).
L’anno da poco trascorso si chiude con una conferma sugli elevati livelli di inquinamento atmosferico che respiriamo nelle città italiane e lo smog è destinato a caratterizzare anche l’anno appena cominciato.
Sono – spiega l’associazione – i processi industriali e di produzione di energia e in città prevalentemente il traffico veicolare e i riscaldamenti, le principali fonti di emissione di polveri fini, ossidi di azoto, dei precursori dell’ozono o di altri inquinanti come gli idrocarburi policiclici aromatici o il monossido di carbonio e del rumore.
“Quello che serve, ancor prima dei singoli provvedimenti – per il direttore generale di Legambiente Rossella Muroni – è una capacità politica di pensare e di immaginare un modo nuovo di usare il territorio, un altro tipo di mobilità a basso tasso di motorizzazione e con alti livelli di efficienza e soddisfazione, spazi pubblici più sicuri, più silenziosi, più salutari, più efficienti, dove si creino le condizioni per favorire le relazioni sociali, il senso del quartiere, della comunità.
Provvedimenti immediati, come la riduzione della velocità a 30 chilometri orari in ambito urbano o la creazione di aree car free nei pressi delle scuole, permetterebbero un rapido miglioramento della situazione e predisporrebbero a nuovi e più strutturali interventi, come la progettazione di un piano di rete ciclabile portante, la ridefinizione degli spazi urbani, la diffusione all’interno delle aree urbane del meccanismo del road pricing e del park pricing, fino alla riduzione del parco auto circolante”.