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Cia: “La politica si occupi dell’agricoltura”
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Di un rapporto quello tra politica e agricoltura per troppo tempo trascurato si è parlato nella sede provinciale della Cia.
Dal presidente Mastrocinque al direttore Del Basso al responsabile regionale Ciardiello il j’accuse a chi ha il potere di legiferare e per anni – dicono – ha abbandonato il comparto al suo destino.
Non è solo una questione di risorse secondo gli esponenti della Cia. Non chiedono contributi a fondo perduto ma che venga alleggerito il carico fiscale alle aziende agricole.
L’Imu sui capannoni agricoli, la difficoltà di accesso al credito per i giovani, i costi elevatissimi di produzione.
Tanti i problemi che attendono una risoluzione. Basti pensare che gli agricoltori – sulla base dei dati forniti – trascorrono 120 giorni, 4 mesi all’anno nel gestire la burocrazia.
Non solo una lista di doglianze però, la Confederazione lancia anche delle proposte. Più partecipazione ai tavoli di concertazione.
Mentre dal prossimo 21 gennaio partirà un tour nella provincia per ascoltare, raccogliere e rilanciare problematiche e soluzioni direttamente dai territori.
Si comincia da Torrecuso per toccare tutto il Sannio, dove l’agricoltura, è risaputo, fa da traino allo sviluppo dell’economia locale.
Un settore che, nonostante tutto, regge alla crisi anche puntando su nuovo spazi di crescita, primo fra tutti l’internazionalizzazione e il consolidamento sui mercati esteri.