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Avvocati, 6mila a Napoli per l’esame di abilitazione. Oltre 350 i sanniti: c’è anche un 72enne di San Giorgio La Molara
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Molti ci provano per la seconda volta. Tanti altri sono al terzo o quarto tentativo. Per quasi tutti, però, l’esame per l’abilitazione alla professione di avvocato è un terno a lotto.
Potrebbe essere la cronaca di una farsa annunciata: martedì 11 dicembre, infatti, sono iniziate le tanto sospirate prove scritte per l’esame forense 2012. Tensione alle stelle condita da ansie, corse per accaparrarsi i posti migliori, toto-tracce e consigli da consultare sul web.
NUMERI DA CAPOGIRO – Come ogni anno, sono tantissimi i provetti legali a voler vestire la toga, nonostante un recente rapporto della Commissione Europea sottolinei come l’Italia abbia il maggior numero di avvocati d’Europa – circa 212mila – e questo dato continui ad aumentare sempre più nel tempo.
Per il tradizionale appuntamento 2012, in programma in questi giorni alla Mostra d’Oltremare, sono infatti oltre 6mila i candidati che hanno presentato la domanda alla commissione esami presso la Corte di Napoli per sostenere le tre prove scritte.
LA CURIOSITA’ – Trecentocinquantasette sono sanniti: la maggior parte proviene da Benevento, qualcuno da Torrecuso, Telese Terme, Cusano Mutri e Sant’Agata de’ Goti. Il Sannio detiene anche il simpatico record del candidato più anziano della sessione partenopea e forse di tutta Italia. Tra i banchi, alle prese con pareri, codici e diritto, anche un 72enne di San Giorgio La Molara con la voglia di vestire la toga e acquisire un titolo tanto “inflazionato”.
L’ESAME – Intanto il primo giorno di prove – con l’elaborato sul parere di diritto civile – è già alle spalle. Oggi i candidati sono alle prese con il compito di penale; domani, infine, la conclusione con il diritto amministrativo.
Per i prossimi due scritti gli esaminandi avranno a disposizione 7 ore dal momento in cui verranno lette le tracce. A gestire le prove saranno commissioni d’esame, formate tutte da avvocati, magistrati e docenti universitari di diritto. Ma sarà alla fine il Ministero della Giustizia a decidere quale sarà la commissione di Corte d’Appello che dovrà correggere gli scritti.
Gli esiti, poi, si conosceranno entro maggio o al massimo giugno 2013, in modo tale da permettere a chi avrà superato gli scritti di poter sostenere gli orali subito dopo.
IL FUTURO – E intanto, come ogni anno, non mancano le polemiche. Molti si chiedono se sia davvero utile questa ulteriore prova di selezione dopo 5 anni di università e soprattutto dopo 18 mesi di praticantato. Anche perché gli stessi aspiranti avvocati ritengono molto spesso che sia un’esame farsa: basti pensare agli orari diversi per l’inizio nelle varie sedi, i telefonini che entrano come nulla fosse, le tracce copia incollate in rete dopo pochi minuti dall’inizio dell’esame, bagni usati a mo’ di copisterie.
L’Ordine Nazionale degli Avvocati si divide tra chi propone di abolire le prove e chi, vista anche la necessità di ridurre il numero di avvocati (solo in Lombardia ce ne sono quanti in tutta la Francia), ha pensato al contrario di irrigidire le selezioni.
Un disegno di legge all’esame del Senato prevede, tra le altre novità, l’introduzione del divieto di consultare i codici commentati, fino ad oggi ammessi tra i banchi dei candidati. (Giam.Fel.)