Sindacati
Scandalo Consiglio regionale Lazio. Bosco (Uil): “Ripensare all’utilità delle regioni”
Ascolta la lettura dell'articolo
“La Corte dei Conti «è molto preoccupata», anzi «addolorata», per la vicenda degli sprechi che sta interessando la regione Lazio: poco fa si è dimessa anche la governatrice Renata Polverini. Dopo lo scandalo degli sprechi e delle spese ingiustificate da parte dei partiti in regione Lazio, vi è la necessità del controllo dei bilanci dei partiti e anche di altre spese, dal momento che tutto deve essere più chiaro”. A dichiararlo è il segretario generale della Uil Benevento Fioravante Bosco.
“Difatti, – aggiunge Bosco – oggi vi è un insufficiente regime di controlli sull’attività amministrativa e finanziaria degli enti territoriali di base, a fronte di un crescente numero di funzioni da esercitare e di servizi da rendere alla cittadinanza. Gli scandali regionali a cui abbiamo assistito e a cui stiamo assistendo non dovrebbero mettere in discussione l’utilità di questi enti territoriali (le regioni), ma probabilmente ci sarebbe bisogno di un ripensamento globale dell’atteggiamento della politica verso tali istituzioni, sia ordinarie che speciali”.
“Le regioni – continua – erano nate per legiferare su determinate materie, previste in Costituzione, sono finite per legiferare poco e male e badare soltanto alla gestione e agli affari. Basta pensare a ciò che è avvenuto e avviene in sanità, con l’indebitamento enorme che hanno determinato i governatori”.
“In attesa di veder scomparire 64 province italiane su 107, che dovranno essere accorpate in base ai criteri definiti a luglio dal Consiglio dei ministri, – prosegue il segretario Uil – ritengo che, a seguito dei numerosi scandali regionali, spese folli e fiumi di denaro evaporati in pochissimo tempo, non sia il caso di ripensare l’utilità delle regioni italiane”.
“Intanto, come stabilito dal governo, i nuovi enti che nasceranno a seguito dell’accorpamento delle Province dovranno avere almeno 350mila abitanti ed estendersi su una superficie territoriale non inferiore ai 2500 chilometri quadrati. Sono – conclude Bosco – 43 le Province destinate a sopravvivere: 26 in Regioni a statuto ordinario, 7 in Regioni a statuto speciale e le 10 province delle aree metropolitane, che verranno soppresse con la nascita delle città metropolitane entro il primo gennaio 2014”.