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Comune di Benevento

Debiti. Il sindaco Fausto Pepe: “Voglio vedere il fondo di questo pozzo rimasto finora oscuro”

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Il sindaco di Benevento, Fausto Pepe in una lunga ed articolata nota ricostruisce l’orgine della massa debitoria dell’ente replicando così alle dichiariazioni rese in questi giorni sia dall’ex dirigente del settore legale, Luigi Giuliano che dall’associazione Altrabenevento:

“Le dichiarazioni – scrive il primo cittadinio- da me rilasciate nel corso dell’ultima conferenza stampa, sulla massa passiva dell’Ente hanno aperto, come giusto che fosse, una discussione che mi auguro possa contribuire a fare piena luce sulla natura, l’origine e le responsabilità dei debiti anche al fine di decidere chi e come se ne debba far carico sul piano politico ed amministrativo.

A parte le solite accuse strumentali da parte di alcuni consiglieri di opposizione ai quali replicherò nella sede istituzionale, mi preme ora intervenire per rispondere alla associazione Altrabenevento e all’ex dirigente del Settore Legale, l’avvocato Luigi Giuliano.

Comincio da quest’ultimo che è intervenuto a mezzo stampa per tentare di negare ogni sua responsabilità sui debiti che di tanto in tanto affiorano soprattutto a seguito di sentenze che riguardano espropri di terreni condotti negli ani ’80 e ‘90 per la costruzione di alloggi od opere pubbliche. Egli sostiene anche con sarcasmo, ripentendo una tesi utilizzata più volte anche in sede processuale, che “il sindaco non poteva non sapere”.

Poi, dilungandosi oltre il necessario, riferisce – prosegue Pepe – di avermi informato ogni qualvolta veniva notificata una sentenza al Comune, ricostruendo l’iter burocratico che i singoli uffici sono tenuti a garantire per presentare al consiglio comunale la documentazione di rito per pagare un debito fuori bilancio. Giuliano fa finta di non aver capito, ma io non mi sono mai riferito al “dopo sentenza”, ho detto chiaramente che avrei volevo sapere dall’ufficio legale, che lui ha diretto per oltre trenta anni, quali erano i giudizi in corso per tentare di capire quali altri debiti potevano maturare a danno dell’Ente dopo le prime sentenze del 2009 con le quali la Corte di Cassazione ha condannato il Comune a pagare alcuni milioni di euro a favore di proprietari di terreni occupati tra la fine degli anni ’80 e gli inizi degli anni ’90 per la costruzione di cooperative di abitazione o alloggi IACP.

Nel corso di un intero anno ho chiesto ripetutamente all’ufficio legale l’elenco dei giudizi in corso, innanzi al Tribunale ordinario per “occupazione usurpativa” cioè per espropri non pagati, innanzi alla Corte di Appello per “opposizione alla stima” cioè al valore dell’indennità di esproprio, o dinanzi alla Corte di Appello a seguito di giudizi impugnati.

Volevo verificare la ragione del contenzioso istaurato da anni, sapere perchè quell’esprorio era stato sbagliato o impugnato e tentare, se necessaria, la transazione con i proprietari per evitare ulteriori aggravi di spese ed interessi. Ma Giuliano non mi ha mai fornito questi elenchi. Ho istituito nel 2009 anche un apposito gruppo di lavoro tra dipendenti di vari uffici per tentare di capire a quanto poteva ammontare il debito presunto, cioè quello derivante dalla soccombenza nei giudizi in corso, ma anche in quella occasione l’ex dirigente del Settore Legale, mi rispose che il suo ufficio non si era dotato di sistema informatico di registrazioni delle pratiche che gli consentisse di sapere quanti giudizi erano in corso per espropri e da quali soggetti erano stati avviati.

Appena Giuliano ha lasciato l’incarico, lo stesso invito a relazionare sui giudizi in corso è stato rivolto ai nuovi dirigenti del Settore Legale che si sono succeduti, Giuseppe Lamparelli, Vincenzo Catalano e Angelo Mancini, i quali, superando non poche difficoltà dovute proprio al carente sistema di registrazione delle pratiche dei giudizi in corso, sono riusciti a quantificare la massa passiva che è cosa diversa dai debiti già maturati.

Dai dati parziali che finora mi sono stati forniti, risulta che una stima presunta dei debiti già maturati o potenziali assume a circa 25 milioni di euro. In particolare risulta che circa 2 milioni si riferiscono a debiti derivanti da espropri per i quali è stato nominato un commissario ad acta per l’esecuzione del giudicato (cioè siamo in una fase in cui sono stati esperiti tutti i gradi di giudizio e non è più possibile fare nulla, se non pagare); altri 7 milioni circa attendono la nomina del commissario ad acta e quindi a breve ci troveremo anche qui nella situazione di cui sopra; 2,2 milioni sono per l’arbitrato perso dal Comune per la Spina Commerciale del Rione Libertà (intervento mai realizzato), altri 2,8 milioni per il contenzioso relativo alla costruzione degli alloggi in via Galanti (intervento mai completato), per i quali pende ancora l’ultimo grado di giudizio.

A questa individuazione certa vanno aggiunti i potenziali debiti derivanti da altri vecchi giudizi in corso e non ancora definiti, ma che nel giro di poco potrebbero vedere, almeno per una parte di essi, il Comune soccombente.
A tutto ciò vanno aggiunti oltre quattro milioni per spese e competenze legali di avvocati che hanno difeso il comune, incaricati senza copertura finanziaria e avvocati di controparte in giudizi dove l’ente è risultato soccombente.

Si tratta di un elenco parziale perchè l’ufficio legale, al quale sono stati recentemente assegnati altri quattro dipendenti dell’Ente, sta completando l’esame per individuare tra le migliaia di giudizi in corso quelli che potrebbero generare debiti rilevanti.
E’ un lavoro lungo ma indispensabile perchè intendo vedere il fondo di questo pozzo finora rimasto oscuro e nascosto. Dico subito cioè, senza mezzi termini, che non intendo aspettare che maturino altri debiti per sentenze nate da procedure scandalose iniziate 20 o 30 anni fa. E non ritengo, comunque, che anche i debiti finora maturati debbano essere pagati per intero dal Comune. Anche le cooperative o lo IACP che sono stati condannati in solido con il Comune dovranno fare la loro parte. Appena il quadro della massa passiva potenzialmente derivante dai giudizi in corso sarà pronto, l’amministrazione deciderà quali iniziative assumere, anche mediante la richiesta di risarcimento in sede civile ai soggetti responsabili, qualunque sia il loro ruolo e la eventuale collocazione politica.

Ritengo -conclude il sindaco – di aver risposto, seppure in parte, anche ad Altrabenevento che mi ha invitato a quantizzare i debiti per espropri. Non posso invece, almeno in questa sede, fornire i nomi dei proprietari dei terreni espropriati che hanno attivato i giudizi a seguito dei quali l’Ente dovrebbe pagare all’incirca 15 milioni di euro, che pure Altrabenevento ha chiesto. Assicuro che il consiglio comunale, e quindi la città, riceverà nella seduta del 20 luglio, anche informazioni di questa natura”.

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