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Per il L@p Asilo 31 l’assistenzialismo ‘non è un modo per superare i disagi attuali’
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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del L@p Asilo 31.
“Quello che sta accadendo nelle ultime ore è sola la punta dell’iceberg di un disagio sociale sempre più crescente nel nostro territorio: la mancanza di lavoro, l’aumento della precarietà, l’incapacità per i nuclei familiari di sostenere il costo della vita.
Alcune forze politiche cieche, ancora osano considerare le misure a sostegno del welfare cittadino e l’aumento di risorse della spesa sociale come bieco assistenzialismo e senza avere un minimo di contezza dell’attuale fase economica e sociale, ancora si aggrappano alla sponsorizzazione dei presunti progetti di sviluppo a lungo termine per la città e la provincia. Progetti di sviluppo in una fase di piena recessione!
Non è possibile progettare il futuro senza dare risposte immediate nel presente, non si possono fare progetti a lungo termine e intanto aspettare che la rabbia sociale esploda per poi rispondere con le più bieca repressione in nome della tanto decantata “legalità”.Si potrà anche far finta di non capire oppure continuare a paventare i grandi progetti per il futuro ma come i fatti degli ultimi giorni dimostrano, la crisi con le sue conseguenze e i suoi effetti violenti verranno a far visita e a chieder contoa quest’amministrazione del suo operato, se non si riuscirà a dare soluzioni in tempi brevi ed immediati, se non saranno adottate misure atte a migliorare il welfare cittadino, anche piccole iniziative che possano segnare una controtendenza rispetto al trend dei governi nazionale e regionale che avanzano a suon di tagli, privatizzazione dei servizi pubblici, smantellamento delle garanzie sociali, dei diritti sui luoghi di lavoro: macelleria sociale.
E’ necessario dunque un aumento della spesa sociale e misure dirette o indirette di integrazione al reddito familiare, nonchè far fronte all’emergenza abitativa non reprimendo i fenomeni di occupazione degli stabili ma monitorando gli stabili pubblici vuoti da destinare in via emergenziale alle famiglie colpite dagli sfratti esecutivi.
Attraverso risposte concrete ai bisogni dei cittadini, la costruzione e la difesa dei beni comuni con azioni concrete e non con slogan propagandistici è possibile acquistare credibilità, evitando di gettare fumo negli occhi.
Limitarsi a bollare quale “assistenzialismo”il destinare maggiori risorse alla spesa sociale oppure dire, come faceva il senatore a vita Monti, che il posto fisso è noioso e monotono, in una fase delicata come questa è sicuramente da invasati e irresponsabili.”