POLITICA
Orlando (PD): ‘Il Pdl è un franchising. O governo di larghe intese o voto’
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"Se il Pdl non fosse una specie di franchising, ma un partito vero, avrebbe già chiesto al suo capo di fare un passo indietro". Lo ha detto Andrea Orlando, responsabile nazionale Giustizia del Pd, partecipando ai lavori della giornata conclusiva della festa regionale del suo partito a Telese Terme (Benevento).
"La richiesta a Berlusconi non c’é stata – ha detto Orlando – e quindi vedo difficile la possibilità di uno scenario di un
governo di larghe intese, anche se in questo momento, nel pieno di una tempesta finanziaria internazionale, sarebbe la risposta migliore".
"E’ chiaro – ha continuato Orlando – che con l’incombenza di Berlusconi e con l’incapacità di questa prospettiva da parte del centrodestra resta, purtroppo, solo la via delle elezioni". "Pur avvertendo tutti i rischi che si possono correre in una campagna elettorale che cadrebbe in un momento difficile del Paese, è tuttavia meglio tornare al voto che continuare a mantenere un Paese senza una guida politica, senza governo, senza una capacità di reagire rispetto a ciò che sta avvenendo", ha concluso l’esponente del Pd.
Andrea Orlando ha anche ribadito la volontà del partito di costituirsi parte civile in un giudizio sulla vicenda delle primarie a Napoli. "Sono stato il primo ad indicare questa strada perché ritengo che se c’é stata infiltrazione o collusione, credo che ciò sia avvenuto a danno del Partito Democratico e delle forze di centrosinistra che avevano organizzato le primarie. Si è delegittimato un grande momento democratico".
"Siamo stati noi i primi ad intervenire – ha proseguito – quando abbiamo ravvisato elementi che non ci convincevano anche se non potevamo avere a disposizione gli elementi per dire che invece c’era stata infiltrazione camorristica in quanto questa é una ipotesi che solo gli strumenti della magistratura sono in grado di individuare e punire".