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Comune di Benevento

Città Spettacolo, il Comune costretto a raddoppiare la sua quota economica

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E’ già al lavoro, e gli operatori del mondo dell’informazione non solo sannita ne hanno riscontrato i primi riflessi, la macchina comunicativa dell’edizione 2011 di Benevento Città Spettacolo, l’ormai ultratrentennale appuntamento settembrino (dal 2 al 9) della nostra città.

Il progetto esecutivo dell’edizione di quest’anno stilato dall’assessorato alla cultura e contenente il piano di comunicazione ed il quadro economico definitivo ne ha delineato, nei giorni scorsi, appunto i costi – procedura indispensabile per accedere al corposo ‘appoggio’ regionale -, con la sorpresa di un incremento della quota di fondi che Palazzo Mosti dovrà impiegare. Infatti, il finanziamento dell’ente passa dai 60.000 euro previsti – cifra che risultava impegnata in una delle ultime deliberazioni del Commissario Prefettizio, a maggio – a quota 121.000, ovvero si raddoppia e questo perché le effettive compartecipazioni economiche di enti e di aziende private che sostengono la manifestazione si sono rivelate inferiori alle previsioni di stima. Uno scostamento contabile che, è ovvio (per le sue ripercussioni pur sempre sul pubblico), ci si augura non si ripresenti in sede di consuntivo e che forse dovrebbe suggerire qualche minima riflessione sulla capacità d’attrazione.

“Benevento Città Spettacolo” avrà, dunque, un costo di 760.000 euro, coperti :
per 500.000 euro dalla Regione Campania, che a maggio ha appunto approvato il progetto fra quelli finanziabili (“eventi di risonanza improntati al ‘racconto’ della Regione attraverso i suoi attrattori turistico-culturali”) con fondi a valere sulle risorse dell’Obiettivo Operativo 1.9 del PO FESR;
– per 40.000 da contributi di enti pubblici;
– per 49.000 da sponsorizzazioni aziendali;
– per 121.000 dal Comune di Benevento, come ricordato;
– per 50.000 da incassi da biglietteria, tutti da dimostrare naturalmente.

Balza all’occhio solo una cosa, in questo quadro economico: l’insufficienza assoluta, dopo una storia lunga trent’anni, che ha raggiunto dal punto di vista economico il festival, che non esisterebbe senza l’apporto dell’ente partenopeo.

Diamo allora uno sguardo, finale ma complessivo, al quadro economico della manifestazione, che analizza le somme disponibili suddividendole, diciamo così, in macroaree.

Per la Direzione Artistica saranno spesi 81.000 euro, così ripartiti: 50.000 al Direttore, 31.000 a non specificate professionalità artistiche.

Per gli spettacoli e i supporti logistici la spesa è di 348.000 euro, e prevede: 298.000 euro appunto per spettacoli, concerti, mostre, eventi collaterali; 20.000 per trasferte, vitto e alloggio per artisti, operatori invitati e giornalisti (non abitare a Benevento sarà un ulteriore pregio, perché s’aggiunge al compenso professionale il benefit locale…); 3.000 per la Siae.

Le spese per allestimenti tecnici ammontano a 91.400 euro, e vanno ripartite fra gli 83.000 euro di allestimenti e service audio, luci, utenze straordinarie e piano di sicurezza, e 8.400 per la Direzione tecnica.

Le spese organizzative vengono sui 134.000 euro, di cui 100.000 per organizzazione, coordinamento, logistica, personale di sala e di accoglienza, infopoint, call center e biglietteria, 24.000 per risorse umane per attività amministrative, esecutive e di custodia struttura (anche qui piuttosto generico) e 10.000 per il personale del teatro Romano (supponiamo gli straordinari).

La cifra messa in bilancio per il piano di comunicazione e promozione – e si intende quel complesso di attività che esportano immagine e sostanza del Festival all’esterno – è pari ad 80.600 euro; la parte corposa, da essa escludendo i vari materiali strettamente pubblicitari, è quella relativa all’ufficio stampa (5.000), alla creazione del sito internet (3.000), allo spot di lancio (1.500) e alle pubblicità veicolate attraverso i mezzi di informazione locali (8.300), di gran lunga sopravanzati da quelli nazionali (25.200).
Spese generali, infine, per 25.000, di cui 16.000 per varie e 9.000 per Vigili del fuoco e sicurezza.

Come ben conosce una famiglia, alle spese devono essere contrapposte delle entrate, perché i conti, semplicemente, non tornerebbero. E si ritorna al quadro ricordato più su, che è, in piccole ma pur sempre significative parti, solo un auspicio economico.

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