POLITICA
‘Il voto sul Puc ed i suoi effetti sociali ed economici’
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“La delibera di approvazione del PUC assunta dal Consiglio Comunale di Benevento con gli adeguamenti e le integrazioni richieste dai partiti della coalizione – scrive l’esponente di Italia dei Valori Rodolfo Gubitosi – conclude positivamente un’importante fase della storia urbanistica beneventana, o meglio porta a compimento un confronto politico che durava infruttuosamente dagli inizi degli anni novanta. Le diverse amministrazioni che si sono succedute negli ultimi venti anni hanno provato, inutilmente a raggiungere tale obiettivo.
Il voto del Consiglio è, pertanto, un risultato talmente rilevante che non può essere discusso in modo riduttivo solo sotto il profilo tecnico-amministrativo, ma deve essere analizzato, soprattutto, sul piano dei suoi effetti sociali ed economici. Il nuovo strumento di pianificazione contiene, infatti, un’ampia gamma di risposte alle domande pregresse di abitazioni e di investimenti produttivi cui fino ad oggi non si era riusciti a dare risposte.
A tale insieme di gravi problemi che cosa vuole opporre il PIT col suo ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale ? Vuole forse adottare la medesima ottica del privato che non vedendo soddisfatti i propri interessi tenta di ostacolare l’iter di un atto amministrativo costi quel che costi, pur di recuperare forza contrattuale ?
Dove sono le osservazioni di merito sugli aspetti progettuali e normativi del Piano ? Possibile che, oggi, in un momento così critico dell’economia, tutto debba essere ricondotto ad una prova di forza tra tecnici e giuristi, con un inquietante ritorno ad un remoto passato per il quale nessuna persona ragionevole può provare nostalgia ?
E’ allora necessario rimarcare quest’ultimo decisivo passaggio della vita amministrativa per affermare che, invece, bisogna guardare in avanti, ponendo attenzione alla futura gestione del PUC, ai suoi piani attuativi, agli atti di programmazione che la legislazione più recente assimila ai programmi delle opere pubbliche e, dunque, alla ordinaria politica di trasformazione della città.
Bisogna capire e decidere di conseguenza che cosa si deve fare prioritariamente e con quali risorse farlo. E’ indispensabile stabilire, mediante un’attenta valutazione politica quali domande vanno innanzitutto soddisfatte e come si devono garantire i cittadini che non sono in grado di acquisire alloggi con le proprie risorse. E’ altrettanto fondamentale porre il problema della gestione del piano in modo diverso dal passato. Non ci si può limitare a demandarlo alle strutture tecniche e a lasciarlo nelle mani di imprese e professionisti rischiando di aprire il varco ad operazioni poco trasparenti che contraddicano le premesse della deliberazione consiliare. Vanno fissati dai partiti della coalizione criteri precisi sulla sequenza delle iniziative da avviare e verificare gli impatti di tali interventi sia sulla funzionalità urbana, sia sul contesto sociale, sia sul mercato della casa.
Il Piano Urbanistico disegna uno scenario complessivo da costruire progressivamente, armonicamente e con l’apporto di tutte le componenti sociali. Non è un insieme di libere opzioni da sfruttare da parte dei poteri forti. Bisogna, infatti, vederci chiaro sulle risorse economiche da impegnare e sulla provenienza delle stesse, per evitare errori come quelle verificatesi durante il periodo dei governi del centro destra dove è stata realizzata troppa edilizia che ha lasciato irrisolto il problema del fabbisogno pregresso.
L’Italia dei Valori pone, pertanto, come condizione irrinunciabile per il prosieguo del lavoro politico intrapreso un patto di equilibrata attuazione del Piano Urbanistico Comunale da sottoscrivere tra tutte le forze politiche sia per superare l’attuale drammatica crisi economica, sia per puntare ad un equilibrato sviluppo della società beneventana".