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‘Raccolta differenziata, quote, PIU: i fondi sono salvi’

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Con la consueta tempestività, e su un aromento approfondito in iù riprese, Bcr Magazine nella mattinata di stamani ha pubblicato un interessante articolo, che riproduciamo di seguito, con il quale ha spiegato la consequenzialità del meccanismo dei fondi Piu legati al raggiungimento di una specifica quota della raccolta dfferenziata che avrebbe dovuto raggiungere il Comune. Facendo chiarezza.

***

(simone aversano) Il fatto che Benevento non abbia raggiunto il target minimo di raccolta differenziata fissato per il 31 dicembre 2010 sembrava mettere a rischio i fondi europei.

Com’è noto, la città di Benevento è stata beneficiaria di ben 42 milioni di euro di finanziamenti pubblici provenienti dall’Unione Europea nell’ambito dei fondi FESR, veicolati dalla Regione Campania attraverso il programma POR 2007-2013. “Il più grande finanziamento europeo mai ricevuto dalla città di Benevento”, ha ribatito più volte il sindaco Fausto Pepe già molto prima delle elezioni del 15 e 16 maggio scorsi che lo hanno visto nuovamente eletto. Ed in effetti è così, anche se c’è da aggiungere che fondi simili sono stati destinati dall’Europa a moltissime città con popolazione superiore a 50mila abitanti. I fondi FESR sono infatti quelli destinati alle aree sottosviluppate, tra cui rientra senz’altro una cittadina dell’entroterra meridionale come Benevento.

Questi fondi sono stati già destinati ai vari progetti che, per opera della Giunta Pepe 1, cercheranno di riqualificare e rimodernare la città sotto molti aspetti. Alcuni cantieri, come la Spina Verde al Rione Libertà, e alcuni progetti sono già stati avviati e quindi si è pure già iniziato a spendere il denaro messo a disposizione dall’Europa. Denaro che è stato liquidato con la formula del 20% subito ed il restante in base alle effettiva spese poste in essere, ciò per evitare “furti” di fondi europei già accaduti in passato da parte di molti enti locali italiani. A queste somme va aggiunto il 10% che è a carico del Comune beneficiario, salvo premi per la buona gestione dei fondi.

Ma lo scoppiare del caso del mancato raggiungimento del 35% di raccolta differenziata da parte del Comune di Benevento al 31/12/2010 aveva fatto temere che una parte o addirittura tutti quei fondi del PIU Europa potessero di colpo svanire. Se da un lato, infatti, la legge 123 del 2008 all’articolo 11 sanziona i comuni che non abbiano raggiunto il 35% di RD entro fine 2010 con la possibilità del commissariamento, dall’altro lato c’è una delibera della Giunta Regionale della Campania, la numero 282 del 15 febbraio 2008, che regola proprio il trasferimento e la gestione dei fondi europei nei programmi POR Campania. Nella delibera c’è scritto infatti che “il 20% delle risorse indicative assegnate ad ogni Città secondo quanto previsto dal quadro generale di cui all’allegato C sia assegnato in via definitiva al Comune solo a seguito del raggiungimento, entro i primi tre anni dalla sottoscrizione dell’accordo di programma, dell’obiettivo del 35% di raccolta differenziata”.

Ogni città ha quindi tre anni per raggiungere il target, altrimenti perde il 20% dei fondi del PIU Europa. Per il caso di Benevento, bisogna andare ad aprire il protocollo d’intesa sottoscritto l’8 aprile 2008 a Palazzo Santa Lucia tra la Regione Campania a firma di Antonio Bassolino, la Provincia di Benevento a firma di un’allora presidente uscente Carmine Nardone, e il Comune di Benevento a firma del sindaco Fausto Pepe. Nell’accordo, nella parte dedicata agli obblighi assunti dal Comune, si dice espressamente che l’ente si è impegnato “ad assicurare l’elevazione, entro i prossimi tre anni, della quota di raccolta differenziata dei rifiuti ad almeno il 35%. Il conseguimento di tale obiettivo – si legge ancora nel protocollo – consentirà l’attivazione di risorse finanziarie premiali aggiuntive”.

Il dado è tratto: se la delibera regionale datata febbraio 2008 e il protocollo d’intesa di aprile dello stesso anno richiedono il 35% di raccolta differenziata entro i tre anni successivi alla firma dell’accordo, è chiaro che quel 31,4% raggiunto da Benevento al 31 dicembre 2010 non pregiudica l’assegnazione di quel 20% di fondi PIU Europa. La data da tenere a mente è il 2011, il mese di aprile o fine anno a seconda di come si voglia leggere il riferimento a quei “prossimi tre anni”. Ed è chiaro quindi che questa battaglia Benevento l’ha vinta, poichè è presumibile (anche in assenza di dati ufficiali sulla differenziata ad aprile 2011 e per l’intero anno ancora in corso) che il 35% sia stato già raggiunto e superato. O quantomeno lo sarà, si spera, entro fine anno. Ma siccome la raccolta differenziata, come la democrazia, è una conquista che va fatta ogni giorno, non bisogna abbassare la guardia, perchè mollare la presa potrebbe far scendere la percentuale di RD per l’anno in corso e farci perdere in extremis quei fondi.

A tal proposito, a quanto ammonta il 20% dei fondi PIU Europa? Ce lo dice il decreto dirigenziale A.G.C. 16 della Regione Campania, numero 37 del 19 febbraio 2010, denominato “POR FESR 2007/2013 – Obiettivo Operativo 6.1 Citta’ Medie – Programma Integrato Urbano PIU’ Europa del Comune di Benevento. Accordo di programma. Provvedimento di delega. Approvazione”. Alla pagina 116 del documento ufficiale c’è infatti una tabella con la ripartizione al centesimo di euro dei fondi stanziati per il capoluogo sannita, ed accanto alla voce “quota da assegnare al raggiungimento del 35% di raccolta differenziata” la cifra corrispondente è 7.669.132,61 euro. Sarebbe questa, quindi, la somma a rischio qualora non si facessero le cose perbene nei prossimi mesi del 2011 sul fronte raccolta differenziata. Una somma quasi pari a quella stanziata per la realizzazione della Spina Verde al Rione Libertà. E’ una catena che si intreccia: il quartiere più popoloso di Benevento, nonchè quello servito più tardi di tutti dalla raccolta differenziata porta a porta, nonchè quello in cui Fausto Pepe ha conseguito una delle più consistenti vittorie elettorali alle scorse elezioni, può essere l’ago della bilancia per il conseguimento dei fondi necessari al progetto destinato a quello stesso quartiere. Tocca agli abitanti del Rione Libertà, quindi, salvare la differenziata, il PIU Europa, la Spina Verde e, con essi, anche Fausto Pepe.

Fonte | www.bcrmagazine.it

 

 

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