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Valle Telesina

‘Ci vuole un regolamento di Polizia Rurale’

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Da Giuseppe Fappiano, associazione politico-culturale “Da sempre per Cerreto”, riceviamo e pubblichiamo.
“Apprendo con piacere la grande sensibilità della Commissaria Prefettizia Dott.ssa Annalisa Sorrentino sulle tematiche ambientali e di salvaguardia del territorio.
E mi fa immenso piacere riportare la seguente frase apparsa sul “Sannio Quotidiano” del 5 marzo 2011 che così recita :“La rimozione dei rifiuti laddove erano stati segnalati, è stata decisa e portata a compimento in tempi ravvicinati, segno di una sensibilità della gestione commissariale verso le tematiche ambientali che non fa certo rimpiangere l’attendismo di certi sindaci che mal si concilia con l’amenità dei luoghi, specie se questi sono al centro di programmi turistici o, in genere, di fruibilità assistita.”
Condivido sia l’azione che lo spirito, in quanto è da anni che denuncio, nell’indifferenza generale da parte dell’amministrazione comunale, il degrado che devasta il territorio di Cerreto Sannita, sia per quanto riguarda l’aspetto strettamente ambientale sia quello idrogeologico.
Ritengo inoltre fondamentale che la Commissaria Prefettizia abbia coinvolto il Corpo di Polizia Municipale nel controllo del territorio “fuori le mura” di Cerreto Sannita; territorio lasciato al suo destino ed alla mercé di individui senza scrupoli che ne provocano l’inquinamento e il depauperamento ambientale e, quindi, culturale.
Fiducioso di questa sensibilità, mancata ai politici cerretesi che negli anni si sono succeduti alla guida dell’amministrazione comunale, come giustamente stigmatizzato dalla dott.ssa Sorrentino, le propongo, vista la reale sensibilità che dimostra sulle tematiche ambientali, di adottare un “Regolamento di Polizia Rurale” per regolamentare definitivamente l’uso del territorio rurale, al fine di tutelarlo e salvaguardarlo. Più volte ho cercato di verificare, presso gli uffici della Polizia Municipale se tale regolamento fosse stato adottato, ma l’unica risposta ricevuta era che questo regolamento… non si trovava. Allo stato delle cose suppongo che Cerreto Sannita non si sia mai dotato di questo strumento fondamentale. E lo stato dell’assetto idrogeologico ed ambientale dell’area rurale di Cerreto Sannita ne è l’immagine evidente di quanto siano stati strumentalmente “distratti” i sindaci che si sono succeduti su Palazzo Sant’Antonio.
Ritengo, invece, che le segnalazioni che farò da qui in avanti, siano necessarie per un controllo capillare sul territorio al fine di evitare che certe cose possano accadere e, laddove dovessero accadere, sanzionare pesantemente i colpevoli. Non me ne voglia la Commissaria, ma gli avvisi e la cartellonistica servono solo a far spendere soldi per l’acquisto e la messa in opera. Serve, invece, informazione e coscienza civile. Invio pertanto la mia segnalazione alla Commissaria Prefettizia sperando che apprezzi il contributo di un cittadino e possa più celermente intervenire ed eliminare le più evidenti criticità ambientali che incidono sul nostro territorio.
L’8 gennaio 2010 mi reco in località Tre Cantoni, in territorio di Cerreto Sannita, ed individuo un frigorifero abbandonato sulla strada nei cui pressi c’è un grande cespuglio. Essendo consigliere comunale, mi preoccupai di esporre la questione oltre che a segnalare altre discariche a cielo aperto presenti sul Monte Coppe. Dopo qualche giorno fui contattato sia dall’assessore Di Meola che dal maresciallo dei Vigili Urbani Filippelli i quali mi chiesero chiarimenti e mi assicurarono, entrambi, che sarebbero intervenuti celermente a bonificare le aree da me segnalate. Sicuro che avrebbero ottemperato non mi preoccupai più della cosa fino a quando, in data 27 febbraio 2011 (praticamente un anno dopo), ritorno nuovamente ai Tre Cantoni e immensa fu la mia sorpresa di rivedere lo stesso frigorifero, questa volta non più solitario ma accompagnato da una cucina a gas, dietro all’enorme cespuglio che è nei pressi.
Nel frattempo, lungo la strada che porta ai Tre Cantoni, mi accorgo che è ancora presente un sostegno di 30 metri di un anemometro. Presenza di un anemometro che fu oggetto di una mia interrogazione consiliare a cui non ho mai avuto la richiesta risposta scritta. Di detto anemometro, ora è rimasto in piedi solo il palo di trenta metri la cui parte più alta si presenta divelta e precariamente sostenuta. La situazione è molto pericolosa per gli animali al pascolo, per i pastori, per gli escursionisti nonché per chi transita sulla strada.
Deluso e irritato, decido di andare a verificare altri luoghi che dovrebbero essere tutelati e salvaguardati in quanto rappresentano pietre miliari della nostra storia e della nostra cultura:”La Leonessa”. Per chi non conosce la zona non può capire di quale può essere il valore di certi luoghi che, fino a quando l’uomo aveva difficoltà di accesso si è auto-salvaguardato ma non appena scelte politiche scellerate hanno permesso la costruzione di strade e di infrastrutture pseudo”turistiche” in quei luoghi, si è determinato un degrado ambientale inimmaginabile. Infatti, seguendo il tracciato del Regio Tratturo, dove l’asfalto termina, individuo altri cumuli di immondizia, bottiglie di vetro e di plastica, un tombino (non si capisce se di un acquedotto) privo di copertura e coperto da una pedana in legno per impedire che gli animali possano caderci dentro ed affogare. E, dulcis in fundo, fogli di catrame ben distesi su una roccia.
Forse nell’immaginario collettivo è rimasto il ricordo che, a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 quel luogo fu adibito a discarica comunale. Non si sa se sia stata mai bonificata. Immagino sia stato tutto occultato con un “velo pietoso” di humus su cui ora persiste un verdissimo pascolo.
Mi fermo qui senza esimermi dal lanciare un grido di allarme per tutti quei luoghi lungo le strade, in prossimità dei ponti, dove viene sversato di tutto; dalle buste di immondizia, a frigoriferi, cucine, mobili, materassi ecc… e segnalo, a simbolo di questo degrado, il “Ponte di Vallantica” che è stato oggetto di atti di vandalismo, attraverso il prelievo delle pietre lavorate del ponte, prima di diventare una discarica abusiva.
A questo punto non posso non stimolare la Commissaria Prefettizia affinchè, avendone i poteri e l’adeguata sensibilità, intervenga adottando un “Regolamento di Polizia Rurale” che detti regole drastiche al fine di garantire la tutela del territorio nonché la tutela idrogeologica del territorio dando strumenti a chi di dovere per perseguire i malfattori che devastano ed inquinano i nostri beni ambientali che hanno un valore inestimabile.
Mi rendo conto che la Commissaria Prefettizia non può, in così poco tempo, risanare un territorio che è stato devastato per decenni e decenni nell’indifferenza o complicità delle amministrazioni che si sono succedute. Ma io che amo la mia terra vorrei poterla condividere con le future generazioni bella e rigogliosa come io la ricordo e come l’ho ereditata dai miei predecessori”.

 

 

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