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POLITICA

‘Il Sannio, un territorio come un’enorme discarica’

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“Al peggio non c’è mai fine specie per una Provincia come la nostra dove tutto passa sotto silenzio. Silenzio politico, silenzio istituzionale, silenzio civile. Un silenzio che rende complici , un silenzio destinato a fare del nostro territorio un’immensa discarica”: affronta così, Azione Sociale, in avvio della nota diffusa agli organi di informazione, il problema dell’imminente Piano Rifiuti regionale. “La notizia di ieri, data dalla stampa, dell’esistenza di un piano regionale che prevede nuove discariche sul territorio sannita ed irpino, dato che i siti esistenti hanno un’autonomia limitata, non ha avuto l’eco che meritava ed è passata sotto silenzio come se fosse una notizia normale. Sarà che forse notizia data parlava di “zone interne” e magari uno ha pensato facciamola a Limatola, un’altra a Cusano Mutri, una sul cocuzzolo di una montagna, tanto per fare degli esempi, cosi non “tocchiamo “ Benevento e nessuno dirà niente tranne gli abitanti del paese dove sorgerà la discarica. Siamo stati testimoni di ciò che è successo negli ultimi 15 anni con lo scempio di Casalduni, con le famose “eco balle” che di eco non avevano nulla, con Sant’Arcangelo Trimonte dove è sorta una nuova collina a testimonianza imperitura dell’inettitudine dei nostri governanti. Abbiamo visto la discarica di Tre Ponti aperta e chiusa alla velocità della luce –a proposito cosa si doveva seppellire di così urgente da individuare un sito, farne una discarica e richiuderlo subito dopo?-, discarica che sarà bonificata (?) per poi costruirci sopra un campo di calcio. Chi ci andrà a giocare su questo campo, i nostri figli? Ma ci mandassero i loro, a giocare, su un terreno inquinato dove, tra l’altro, non si sa cosa ci sia sepolto li sotto. E tralasciamo Piano Borea con i suoi gas che usciranno per altri vent’anni dal terreno, e tralasciamo anche le varie discariche illegali di Benevento e Provincia, in molte delle quali forse sono sepolti enormi quantitativi di eternit (amianto). E vogliamo tralasciare anche i nostri due fiumi ridotti a fogne a cielo aperto dove più volte la provincia ha dovuto vietare ai contadini il prelievo delle acque per irrigare le loro coltivazioni magari biologiche (?) per il batterio della salmonella ritrovata nelle analisi effettuate? A noi risulta che li dentro c’è di tutto, e tutta roba sicuramente dannosa per la nostra salute”.

“Dopo tutto ciò – prosegue Azione Sociale – vogliamo continuare a costruire discariche sul territorio sannita? E i nostri parlamentari che fanno per difendere il territorio? Ed i nostri rappresentanti in consiglio regionale che cosa fanno per difenderlo? Quando vanno a Napoli parlano in napoletano dimenticandosi in fretta del Sannio e delle problematiche esistenti sul territorio. Perché la pseudo destra pidiellina non si è mai schierata contro la Luminosa? Noi come Azione Sociale vogliamo risposte, risposte a tutte le domande che facciamo a nome di tutti i sanniti. Aria, acqua e terra sono elementi fondamentali di un territorio che molti, con la loro inerzia politica, stanno distruggendo. Le porte trovate chiuse per un’analisi profonda del fenomeno dell’inquinamento ci impediscono ulteriori considerazioni ma non ci impediscono di andare avanti nelle nostre indagini. Ad esempio sappiamo che ci sono patologie che interessano la tiroide che colpiscono in modo anomalo la popolazione beneventana (in Provincia non abbiamo dati), e le spiegazioni del caso avute da medici (?) più o meno importanti sono state sempre le stesse: mancanza di iodio. Ma se c’è questa carenza perché l’Asl beneventana non si attiva per programmare e per trovare una soluzione al problema magari facendo una campagna di informazione (esempio usate sale iodato?). A chi giova tutta questa situazione? Le domande come detto sono tante e le risposte noi ne le abbiamo (per il momento). Ma ciò non ci impedisce di schierarci sempre e comunque contro la distruzione del nostro territorio e contro quei politici che invece di fare gli interessi del suddetto territorio pensano solo a cercare alleanze per eventuali candidati sindaci vincenti, oppure ad elemosinare un posto nel Governo in carica (come sottosegretario). E’ ora di dire basta, questo è un segnale che Azione Sociale manda soprattutto ai giovani che si devono svegliare e devono difendere necessariamente con rabbia il proprio territorio”.

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