Associazioni
Canone RAI per esercizi pubblici, pc. Adiconsum: “Pagamento non dovuto”

Ascolta la lettura dell'articolo
A seguito delle numerose domande di assistenza ed informazione pervenute presso le sedi territoriali dell’Adiconsum della provincia di Benevento, in merito alle richieste di pagamento del canone speciale da parte della RAI per esercizi pubblici, locali aperti al pubblico o comunque fuori dell’ambito familiare, giunte a mezzo posta prioritaria, indipendentemente dal possesso o meno di un televisore, è intervenuto il segretario generale dell’associazione di difesa dei consumatori, Costantino Caturano:
“La Rai – ha spiegato – in occasione della nuova campagna abbonamenti ha posto in essere una attività “a tappeto” di richiesta di pagamento del canone a titolari e legali rappresentanti di locali pubblici, associazioni di categoria, imprese, ecc….indipendentemente dal possesso o meno di un televisore. Tutto questo ha creato un noto allarmismo in tutta la provincia sannita sulla motivazione e la ratio di tale pagamento. A seguito di un esame approfondito della normativa di riferimento sulla materia come Adiconsum consigliamo a tutti di non rispondere a nessuna comunicazione della RAI , e tanto meno consentire l’accesso di eventuali emissari della RAI nelle proprie sedi.
Questo perchè – ha sottolineato Caturano – la normativa (R.D.L. 21/2/1938, n. 246) fa riferimento ad apparecchi "radioaudizioni" (nel periodo in cui è stata emanata la legge si riferiva solo alle radio), ma attualmente il sito internet della Rai fa riferimento solo ad apparecchi atti o adattabili alla ricezione dei programmi televisivi. La legge 6 agosto 1990, n. 223, "Disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato", che ha riscritto le norme sulla radiotelevisione, non parla più di apparecchi “atti” a ricevere le radioaudizioni, ma stabilisce semplicemente ed espressamente all’art. 27 che il canone è dovuto per la detenzione “di uno o più apparecchi televisivi“.
Sul punto, poco chiaro, di chi è tenuto al pagamento del canone ci sono stati interpelli di diversi soggetti, dagli operatori del servizio "Risponde-Rai", alla Guardia di Finanza, fino alla stessa Agenzia delle Entrate, che, però, hanno fornito risposte varie e contraddittorie. Ultimamente si è pronunciata l’Agenzia delle Entrate, che con Ris. n. 102 del 19/3/2008 ha precisato che "in merito agli apparecchi il cui possesso determina l’obbligo di corrispondere il canone per l’abbonamento televisivo si fa presente che detta attività esula dalla competenza istituzionale della scrivente, in quanto spetta al Ministero delle Comunicazioni procedere a tale individuazione. In ragione di ciò, al predetto Ministero, con nota n. 67800 del 2007, è stato chiesto di fornire precisazioni riguardo la problematica in trattazione.
In conclusione, la problematica concernente l’assoggettamento al pagamento del canone RAI da parte di detentori di computer, monitor, ipod, Mp3, videocellulare, videocitofono, video camera, macchina fotografica, videoregistratore, riproduttore dvd, decoder così come elencati nel quesito in esame, è correlata alla successiva individuazione degli apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni televisive". Ad oggi, però, non risulta che il Ministero si sia mai pronunciato in merito, e pertanto non esiste nessuna individuazione espressa degli apparecchi in questione.
E’ di questi giorni il chiarimento ufficiale della Rai che ha specificato che il pagamento del canone non è dovuto nei casi sopraddetti come ad esempio per il possesso di un personal computer.
Pertanto al fine di fornire una giusta informazione in merito, invitiamo tutti i “protagonisti”di tale vicenda a cestinare le lettere arrivate relativamente a tale questione”.