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POLITICA

Acqua, Mollica (AVS): “Difendere la gestione pubblica e respingere ogni privatizzazione”

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Negli ultimi giorni si susseguono interventi trasversali di sindaci e forze politiche contro gli aumenti percentuali dei costi delle bollette dell’acqua, che dovrà applicare la società pubblica Alto Calore Servizi, in concordato fallimentare, adeguandoli ai criteri stabiliti da ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.

“Anche se il caso dell’Alto Calore Servizi si rivela senza dubbio un pessimo esempio di gestione, non intendiamo unirci al coro di quanti non perdono occasione per porre l’accento sulla superiorità della gestione mista o privata rispetto a quella pubblica”, dichiara Anna Maria Mollica, di Alleanza Verdi e Sinistra.

Secondo Mollica, l’operazione di “smontaggio” della volontà popolare espressa con il referendum del 2011, volto a togliere l’acqua dalle logiche di mercato, era iniziata sin dall’indomani dell’esito del referendum. “A essa si sono dedicati, sia pure con intensità diversa, tutti i governi in carica, ancora da quello di Berlusconi, passando per quelli di Monti, Letta, Renzi, Gentiloni e Conte.” Con il decreto legislativo del governo Draghi di riordino dei servizi pubblici è stata poi accantonata la possibilità di gestire il servizio idrico tramite Aziende speciali, resa concreta dall’esperienza di “ABC Napoli”.

A fine 2024 il governo ha riprovato a intervenire, attaccando le società a totale capitale pubblico attraverso l’ingresso dei privati. Tuttavia, il Capogruppo AVS al Senato, Peppe De Cristofaro, ha sventato il tentativo della destra di privatizzare l’acqua pubblica tramite un emendamento in Commissione Ambiente, che è stato ritirato dopo la denuncia di Alleanza Verdi e Sinistra.

Mollica sottolinea che AVS sostiene da anni la necessità di salvaguardare il carattere pubblico del servizio idrico, insieme a comitati, associazioni e movimenti, promuovendo un modello di gestione basato sull’esperienza maturata dall’azienda speciale di diritto pubblico ABC Napoli. Recentemente, Sinistra Italiana Campania ha chiesto la proroga trentennale dell’affidamento di ABC per respingere ogni ipotesi di trasformazione in SpA.

Nel Sannio, invece, la Gesesa SpA, socio minoritario della multinazionale ACEA nella gestione privata del servizio idrico integrato, “non ha brillato finora in produttività e trasparenza”. La notizia di una sua rilevante esposizione finanziaria, che potrebbe mettere a rischio le casse del Comune di Benevento, detentore di parte delle quote, è stata definita infondata dall’amministratore delegato di Gesesa.

Intanto, il Consiglio di Distretto sannita, con delibera del 25 ottobre 2023, ratificata dal Comitato esecutivo dell’Ente idrico Campano, ha approvato gli aumenti delle tariffe idriche del Sannio su richiesta di Gesesa. Gli aumenti saranno applicati dalla nuova società “Sannio Acque”, formalmente mista ma di fatto a controllo privato, a cui spetterà la gestione unica del servizio idrico integrato per l’intera provincia. La costituzione della società, voluta dall’amministrazione Mastella, è stata criticata per la mancata consultazione pubblica e le carenti garanzie economiche, finanziarie e patrimoniali, che potrebbero mettere a rischio i bilanci dei Comuni sanniti.

Le criticità rilevate dagli organi di controllo hanno inoltre comportato la perdita dell’opportunità di accedere ai fondi React EU e PNRR, necessari alla ristrutturazione delle obsolete reti idriche, che registrano una perdita di circa il 60% dell’acqua immessa nelle condutture.

Siamo pronti a sederci intorno a un tavolo, ma ci confronteremo solo con chi ritiene che la gestione dell’acqua debba essere totalmente pubblica, secondo un modello virtuoso controllato dai consumatori e improntato a criteri di efficienza, assenza di sprechi, redistribuzione degli utili in investimenti per la ristrutturazione delle condutture, bassi importi delle bollette, massima trasparenza dei costi e solidarietà verso le fasce sociali più deboli. La nostra è una battaglia di giustizia, di equità, di democrazia e di futuro. E su questo non faremo alcun passo indietro” conclude Anna Maria Mollica.

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