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Camera di Commercio

Fusione Camere di Commercio, c’è l’ok. Campese: “Ora statuto per le aree interne”

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La fusione delle Camere di Commercio di Benevento e Avellino andrà in porto. Il nuovo Consiglio potrebbe insediarsi per la fine della prossima estate chiudendo un percorso volontario iniziato nel 2016.

Il decreto del ministro Calenda, infatti, ha ricevuto nei giorni scorsi il via libera da parte della Corte dei conti che consente di portare a compimento la riorganizzazione del Sistema. Come è noto, infatti, il percorso aveva subito un rallentamento dopo una sentenza della Corte costituzionale, del dicembre del 2017, che aveva accolto il ricorso di alcune Regioni.

Un ostacolo superato e, dunque, “il provvedimento – scrivono da Unioncamere – conferma il nuovo assetto territoriale camerale che permetterà alle Camere di commercio italiane di rispondere con più efficacia ed efficienza alle nuove funzioni innovative di cui sono state investite per sostenere la crescita di imprese e territori lungo le nuove frontiere dello sviluppo.

La tabella di marcia – proseguono – si farà adesso più serrata per arrivare pronti al traguardo delle 60 Camere di commercio, rispetto alle originarie 105, come previsto dal decreto. Ad oggi sono 27 le Camere di commercio che hanno già portato a conclusione il processo di accorpamento con l’istituzione di 12 nuovi enti accorpati, portando a 90 il numero complessivo delle Camere attualmente presenti sul territorio”.

Per quanto riguarda Benevento verrà istituita la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura con la nuova denominazione “Irpinia Sannio”.

“Ora, il nostro obiettivo sarà quello di redigere un nuovo statuto che sia in grado di tutelare le aree interne attraverso una collaborazione fattiva tra i territori”, ha spiegato il presidente dell’Ente di piazza IV Novembre, Antonio Campese. In sostanza, la fusione dovrà essere vista come una opportunità per Sannio e Irpinia e non un nuovo scenario dove fare la guerra.

“Uno statuto ed un Ente compatto – ha aggiunto Campese – ci permetterà anche di posizionarci in maniera strategica nei confronti della Regione per intercettare progetti e fondi capaci di valorizzare le nostre imprese e le nostre aree che sono a forte rischio spopolamento”. Tra le principali ‘bocche da fuoco’ della nuova Camera ci sarà certamente il comparto vitivinicolo che rappresenterà, in termini di produzioni e qualità, il settore principale a livello regionale.

Il nuovo Consiglio, però, dovrà anche lavorare per capire bene come sostenere le imprese nonostante il taglio del 50% dei diritti annuali stabilito dalla riforma Madia. “L’auspicio – ha spiegato Campese – è che si possa fare un passo indietro sul taglio al diritto camerale considerando che i comuni ai quali dare risposte diventeranno quasi 200”.

Una riflessione a parte merita, invece, l’investimento di infrastrutture con il raddoppio della Telese-Caianello e la realizzazione dell’alta velocità ferroviaria. Due arterie che il nuovo statuto dovrà tenere in considerazione nella programmazione futura del territorio.

In questi giorni, la documentazione della fusione sarà consegnata agli uffici regionali. Successivamente, partirà l’iter affidato a un commissario ad acta.

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1 Commento

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  1. jagito

    3 Mar, 2018 a 22:21

    Ci mancava anche la perdita della cciaa a favore degli avellinesi e l’affossamento della città di benevento è totale. Vorrei chiedere a quel signore che siede a palazzo mosti, al di la di essersi preoccupato di candidare al parlamento qualche familiare, cosa ha fatto a riguardo per scongiurare l’ennesimo funerale delle istitutzioni beneventane. Nulla, anzi no. Ha fatto qualcosa per perdere l’autonomia della cciaa come città di benevento. Grande chacchierone quando a bn chiuse la banca d’italia, accusando i politici di allora, oggi partecipa alla dipartita in modo silente e con menefreghismo. D’altromde come la sua politica di oltre 40anni. Una politica offensiva alla intelligenza di ragiona con la propria testa, rispetto a coloro che aspettano i soliti panettoni con che CREMA.

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