POLITICA
Caos nell’IdV: la Campone replica al segretario dimissionario Zoino
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“Attesa e prevedibile, la risposta di Zoino è puntualmente arrivata. Mistificazioni sfornate a getto continuo; legittime e doverose, quindi, pochissime puntualizzazioni per smontare bugie e imprecisioni”.
Lo scrive in una nota Mirna Campone, che replica ancora una volta all’ex segretario provinciale IdV, Francesco Zoino.
“In prima battuta, – spiega Campone – significo che il coordinamento provinciale che lo ha sfiduciato era regolarmente costituito (ciò è documentalmente provato dalle convocazioni estese a tutti) e, alcuni dei componenti da lui citati, per scelta si erano allontanati dall’IDV.
Quanto alla mia mancata elezione al coordinamento regionale, il sig. Zoino glissa e finge di non sapere che in sede di proclamazione e insediamento del direttivo regionale, è stata violata la norma del Regolamento interno che attribuisce (in caso di presenza di sole due liste), a quella perdente 1/3 dei componenti. E se la matematica non è un opinione, 1/3 di 15 è uguale a 5 (componenti).
La sottoscritta, quindi, – aggiunge nella nota – rientra tra i cinque membri della minoranza e, per questa problematica esiste una serie di note inviate a Roma dai consiglieri napoletani L. Esposito e C. Schiano, nonchè da altro componente del direttivo regionale N. Scalera.
Sfrontato, nega l’evidenza dei fatti. accusandomi di essermi affannata a cercare la sua protezione, quando è notorio che non avrei mai potuto farlo non avendo fiducia in lui, in quanto ne ho sempre percepito la “ doppiezza”, mutuata dal suo brillante mentore (si ricordi la vicenda Simeone).
Nel lontano 2010 e il più recente 2011 – a proposito di spasmodica ricerca di collocazione – conosce bene, quanta pressione ho ricevuto in termini di supplica dal suo “suggeritore” per farmi esporre nelle candidature regionali e comunali, nella cinica ottica di “spremere il limone”. Per cui stia zitto.
Quando inoltre strumentalmente parla di testate on line che dimostrano la mia presenza alla presentazione dei candidati del PD, non precisa che rientrava anche lui, unitamente all’amministrazione comunale, tra gli invitati del Sindaco.
Quindi – prosegue l’ex assessore – ho accettato un invito di tipo istituzionale, cui parteciparono per mero spirito di cortesia. anche altri esponenti di altri partiti. In quell’occasione e in altre “ scomode” il signor Zoino adduceva, impegni famigliari o febbricole improvvise per sottrarsi agli impegni richiesti.
Infine, per quanto riguarda l’opportunità “non scontata” di entrare in giunta, gli rammento che questa opportunità a lui non sarebbe mai spettata poiché siede in consiglio grazie a scorrimento. E senza le mie dimissioni oggi sarebbe a casa.
Il sig. Zoino, si astenga, inoltre, dal parlare di” amici per caso”. Meglio amici per caso, che “amici falsi”. Ah! dimenticavo che lui e il suo mentore non conoscono il valore del termine amicizia. Sperimentato in prima persona.
L’unica coerenza che lui mostra – prosegue – è, ribadisco, l’attaccamento alla poltrona, ahimè non conquistata con le sue forze. Inventa inciuci sulle persone al solo scopo di abbatterle.
Mi piace a questo punto , chiudere con una considerazione , credo, del direttore del Vaglio: “Se si guarda non al passato dai brillanti risultati, ma al presente.. alle macerie lasciate da una separazione in “casa” che non ha portato altro che un indebolimento dell’immagine del partito; ebbene la scelta di Zoino, al netto delle sue – nel senso del frutto d’elaborazione personale – motivazioni politiche aiuta a far chiarezza sulle responsabilità dell’involuzione ed arretramento dell’IdV. Responsabilità di chi possedeva le chiavi del partito”.