Tributi, è guerra aperta tra Comune e Andreani: seconda diffida, rischio nuova penale

E’ ormai scontro aperto: l’Andreani torna nel mirino di palazzo Mosti. E come già accaduto poco più di una settimana fa, ancora una volta a inviare la contestazione sono i vertici del settore Finanze del Comune: il dirigente Raffaele Ambrosio e il Dec Laura Clemente.

Questa seconda diffida, però, non sono più soltanto le tabelle Tari a innescare l’azione del Comune. Sono infatti undici i rilievi mossi e a cui la Andreani è chiamata a fornire “con estrema urgenza” le dovute risposte. In particolare, la lente d’ingrandimento del settore Finanze si è focalizzata:

1) sul programma operativo relativo all’invio dei carichi, tenendo presente quelli che sono i tempi di prescrizione dei tributi richiesti;
2) sulla rendicontazione mensile dei flussi finanziari con le specifiche del periodo di riferimento, degli incassi relativi ai singoli tributi, secondo le modalità più volte fornite dall’Ente al fine di poter effettuare il prelievo delle somme giacenti sui c/c postali e presso la tesoreria e contabilizzarli;
3) sul censimento dei beni mobili e l’inventario degli stessi;
4) sullo stato dei fatti del progetto tecnico circa la ri-numerazione civica delle contrade;
5) sul personale dipendente delle sedi di cui la concessionaria, come da contratto, doveva implementare, e si chiede contestualmente il nominativo degli stesso con la mansione affinché sia referente nel dettaglio in materia di competenza;
6) in merito all’area web dedicata ai tributi e servizio front office, in particolare l’applicazione delle disposizioni e degli strumenti necessari previsti nella delibera n. 15/2022 ARERA, nello specifico se è stata predisposta la modulistica di dichiarazione/cessazione del servizio rifiuti da parte del contribuente; modulistica di riscontro del concessionario; modulistica per l’avvio autonomo a recupero dei rifiuti; modulistica per la fuoriuscita dal servizio pubblico; modulistica per le richieste di informazione e rettifica degli importi addebitati; modulistica per la compensazione/rimborso della TARI; modalità di gestione del servizio TARI sia online che in presenza;
7) sullo strumento del PagoPa, previsto ed utilizzato dalla concessionaria Andreani Tributi Srl,che ad oggi rende impossibile l’identificazione dei pagamenti e degli elementi necessari per poter acquisire i dati in maniera corretta e chiara in contabilità;
8) su un’attenta analisi distinta per anno e per creditore di tutti i soggetti che non hanno versato la TARI oltre che specifiche su quali strumenti sono stati adottati al fine di aumentare la capacità di riscossione e contrastare l’evasione/elusione tributaria nel rispetto del principio di equità fiscale;
9) del censimento annuale sia delle occupazioni del suolo pubblico e la contestuale attività di numerazione civica sul territorio comunale, con l’adozione di procedure informatiche e geo-referenziate nonché il censimento delle unità immobiliari rilevando informazioni sull’utilizzo e sulla proprietà aggiornando i dati al sistema GIS che al momento non sembra essere stato avviato e/o messo in programma;
10) sul travaso nonché sulla digitalizzazione degli archivi per la gestione dei tributi, di cui all’atto di concessione, che sarebbero dovuti avvenire nella fase iniziale dell’attività della Andreani Tributi Srl;
11) sul servizio di pubblicità, nel progetto tecnico di gara si era impegnata ad effettuare il censimento degli impianti pubblicitari presenti su territorio comunale con un piano di scadenze che andava dal 30.06 di ogni anno a partire dall’anno 2016. 

“Tale situazione – si legge nelle conclusioni – nasce dalle inefficienze legate ai servizi di front office, di back office, di rendicontazione e di risultati attesi mancanti, nonché di numerosi reclami dei contribuenti nel corso di questi anni e che continuano a pervenire presso gli uffici dell’ente, e dalla continue lamentele segnalate dai consiglieri comunali.
Si chiede quindi, di voler adempiere a tutto quanto sopra riportato entro e non oltre 10 giorni dalla presente diffida, perché in caso contrario si provvederà all’applicazione di quelle che sono le penali, come da contratto.
In mancanza si contestano formalmente tutte le inadempienze contrattuali su elencate per le quali si procederà ad applicare la sanzione amministrativa quantificata in € 43.919,70 €, come da contratto – art. 24 comma a) e c), mediante la compensazione sulla prima fattura utile presentata dal concessionario”.