In relazione a quanto emerso da recenti articoli di stampa che paventano l’intendimento di ANAS S.p.A. di procedere nelle prossime settimane alla stipula del contratto di appalto della Telesina, Medil S.c.p.A. comunica che “nella giornata di oggi la Quinta Sezione del Consiglio di Stato ha emesso il decreto n. 2851/2022 con cui ha accolto la nostra istanza cautelare presentata nell’ambito del giudizio di ottemperanza alle sentenze rese dal Giudice Amministrativo nn. 48/2022 del 7 gennaio e 4472/2022 del primo giugno. 

La decisione di inibire la formalizzazione del contratto per i lavori di adeguamento a 4 corsie della Statale 372 “Telesina” – scrive il presidente di Medil, Flavian Basile – è stata assunta dal Consiglio di Stato “considerata la delicatezza della fattispecie in esame e la tipologia delle questioni sottoposte” e rafforza pertanto le nostre legittime istanze di tutela. 

Si ricordi in proposito come alcuna aggiudicazione è stata disposta in favore dal Raggruppamento temporaneo primo graduato. Doveroso in tal senso – aggiunge l’architetto e manager sannita – è il richiamo alle statuizioni del Consiglio di Stato che con la sentenza del 1 giugno aveva escluso la reviviscenza dell’aggiudicazione palesata da ANAS S.p.A. in favore del RTI De Sanctis S.p.A., invitando Medil a procedere alla proposizione del ricorso in ottemperanza volto ad accertare la difformità dell’operato della Stazione Appaltante rispetto a quanto decretato dai Giudici in relazione all’affidabilità del concorrente primo classificato, che è stata – come accertato in sede giudiziale – fortemente minata dalla documentazione falsa, manomessa versata in gara (cfr. punto 3.3.3. sentenza n. 48/2022) e non conforme alla lex specialis relativamente a ulteriori siti individuati dal primo graduato. 

Si precisa poi di aver esercitato azione di revocazione che ha ad oggetto la clausola di invarianza della galleria, tema che riguarda non solo l’offerta di Medil ma anche le scelte progettuali compiute da tutti i concorrenti in gara, nessuno dei quali, pertanto, sarebbe in grado di eseguire l’opera per come è stata proposta o in base a quanto previsto dal progetto posto a base di gara. D’altronde preme evidenziare come nel corso dei giudizi nelle proprie perizie e memorie depositate ANAS abbia sempre espresso parere tecnico – interpretativo favorevole nei confronti delle scelte operate in relazione alla modifica della galleria di Ponte da Medil e da tutti gli operatori economici. 

Infine, considerato quanto osservato dal Consiglio di Stato che aveva statuito che “i profili di falsità documentale rappresentati dall’a.t.i. Medil risultano provati dalla documentazione in atti” (cfr. punto 3.3.3. sentenza n. 48/2022), ci lasciano basiti le dichiarazioni di alcuni politici locali che negli ultimi giorni hanno inteso guadagnare la prima pagina dei quotidiani cavalcando l’onda della notizia divulgata da ANAS S.p.A., anziché farsi garanti e promotori – come sarebbe stato doveroso considerato il ruolo da loro rivestito – di una cultura della legalità delle procedure ad evidenza pubblica, che dovrebbero essere ispirate a principi di correttezza e di sana concorrenza al fine di tutelare i concorrenti seri e affidabili. 

Un’opera così attesa nel Sannio e nel sud Italia – conclude Basile – merita di essere realizzata da parte di concorrenti sul cui operato non dovrebbero residuare dubbi di qualsiasi natura. L’introduzione in gara di documenti falsi e manomessi rischia, invece, di spostare gli equilibri dell’esito della procedura e si ribadisce che è nostra intenzione tutelare i nostri diritti e interessi in tutte le sedi opportune”.