I dubbi amletici di Caserta e un avversario con l’acqua alla gola: Cosenza crocevia stagionale

Alla vigilia del recupero infrasettimanale di Cosenza, match dal vago sentore di crocevia stagionale, com’è ovvio che sia quando l’ultima curva del percorso è ormai all’orizzonte, sono molteplici i dubbi amletici che attanagliano la mente di mister Caserta, in una morsa di incertezza e processi valutativi.

La posta in palio, d’altronde, è di quelle particolarmente pesanti. Incamerando i tre punti, come noto, il Benevento volerebbe in seconda posizione, agganciando Cremonese e Monza, mettendo nel mirino il Lecce capolista e spalancando le porte a scenari a dir poco insperati nemmeno un mesetto fa, quando, dopo lo scialbo tonfo di Frosinone, l’undici giallorosso sembrava escluso dalla lotta alla promozione diretta.

Tabelle di marcia, graduatorie e pronostici, tuttavia, vanno momentaneamente ibernati in favore di un’attenzione focalizzata esclusivamente sulla trasferta in terra silana, impegno dal tasso di insidie decisamente elevato sia per via del momento diametralmente opposto vissuto dai prossimi avversari, a digiuno di successi da febbraio e capaci di conquistare la miseria di due punti in sette partite, ponendo il tecnico Bisoli sulla graticola e obbligando i rossoblu a scendere in campo con il proverbiale coltello tra i denti, sia a causa degli ultimi forfait registrati in via Santa Colomba.

Ai lungodegenti Glik e Lapadula, infatti, si aggiungono Insigne, forse capitan Letizia e lo squalificato Calò, assenze che impediranno a Caserta di proseguire sul percorso della continuità, di formazione e risultati, recentemente ritrovata e alla base del prepotente rilancio giallorosso. Il dilemma principale, quello su cui probabilmente il timoniere sannita starà perdendo ore e ore di sonno, riguarda la sostituzione del regista friulano appiedato dal Giudice Sportivo.

La naturale alternativa a Calò, termine in realtà piuttosto improprio visto che a parità di tenuta atletica il titolare non sarebbe l’ex Pordenone, risponde al nome di Viviani, match winner di domenica e in rampa di lancio dopo mesi ai box trascorsi a rimpiangerne l’assenza. Il problema è che il ventunenne lombardo è ancora alla ricerca della miglior condizione fisica, manca parzialmente del giusto ritmo partita e gettarlo nella mischia in una sfida che nella zona nevralgica si prospetta intensa soprattutto sul piano atletico, sarebbe un pericoloso, anzi pericolosissimo azzardo.

Ne è perfettamente consapevole mister Caserta, occupato a rimuginare sul ventaglio di possibili soluzioni offerte dall’organico. Un’idea potrebbe essere quella di adattare il monumentale Acampora nel ruolo di metronomo, mossa che, tuttavia, priverebbe la mediana sannita della miglior mezzala in circolazione nell’universo cadetto. Tempi di inserimento, conduzione della sfera, strappi letali, bordate dalla distanza e numeri d’alta scuola, rappresentano l’inestimabile e irrinunciabile bagaglio tecnico portato in dote dall’ottimo Genny ai lati del play, ragion per cui è d’obbligo valutare altre ipotesi.

Si potrebbe prendere in esame la candidatura di Petriccione, fin qui impiegato con il contagocce e desideroso di dare maggior senso all’avventura nel Sannio. In effetti la sua voglia di riscatto e l’innata indole battagliera si sposerebbero bene con le istanze del delicato incontro, ma l’ex Lecce è privo di visione periferica e proprietà di palleggio tipiche di un regista puro, lacuna tutt’altro che secondaria visto che il Benevento sarà chiamato ad assumere le redini del gioco per provare a piegare quanto prima le velleità rossoblu.

Meno complicati i restanti interrogativi. Se Letizia dovesse alzare bandiera bianca, appare scontato il rientro da titolare di Foulon, mentre in luogo di Insigne è ballottaggio tra Tello e Farias, con il primo che sembrerebbe leggermente avanti nelle gerarchie, grazie anche e soprattutto al contributo offerto in termini di realizzazioni, rispetto al brasiliano su cui si potrebbe fare maggior affidamento a gara in corso, nel caso ci sia necessità di scardinare il probabile bunker avversario.

Sul fronte Cosenza, stretto tra l’incudine della retrocessione diretta e il martello dei playout, sapore di ultima spiaggia per il tecnico Bisoli, probabilmente salvatosi dall’esonero solo grazie all’impegno ravvicinato con la Strega che ha impedito alla società di ricercare nuovi profili per il disperato rush finale. Le buone notizie sono giunte sotto il profilo disciplinare, vista la riduzione della squalifica per entrambi i centrali difensivi titolari Rigione e Camporese, vecchia conoscenza giallorossa, e il ritorno dallo stop forzato dell’esperto centravanti argentino Larrivey.

Al netto dei recuperi, i silani sono in evidente affanno ma guai a prendere sottogamba un impegno agevole esclusivamente sulla carta, per quanto di recente il Benevento abbia offerto prove di maturità e sapiente capacità di gestione delle varie fasi di gioco, aspetti che inevitabilmente autorizzano quantomeno ad un cauto ottimismo. Appuntamento a domani sera, dunque, quando Caserta scioglierà le ultime riserve e scopriremo se potrà proseguire il sogno giallorosso di tornare nell’Olimpo del calcio italiano passando per la porta principale.

(Antonio Colangelo)