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CULTURA

La lectio di Dacia Maraini a Benevento: scuola e cultura per superare la crisi

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L’amore sincero per la cultura come condizione utile e necessaria per infondere nuova speranza verso il futuro e rivitalizzare il sistema scolastico italiano.

Si potrebbe sintetizzare così la lectio magistralis della scrittrice e poetessa Dacia Maraini, special guest dell’ottavo festival filosofico del Sannio, di scena oggi pomeriggio presso l’Auditorium San Vittorino.

Davanti ad una platea composta in maggioranza da studenti, l’autrice toscana ha espresso il proprio punto di vista in merito al bisogno di risollevare le sorti della scuola, martoriata dall’emergenza pandemica, restituendole quel ruolo di guida e forgia delle nuove generazioni, al fine di superare un momento storico particolarmente delicato e affrontare le nuove sfide socio-culturali che attendono il genere umano.

‘Avere fiducia nel futuro è il primo step del processo di sacralizzazione della scuola di cui il sistema istruzione ha assoluto bisogno – le parole della scrittrice fiorentina -. Ricreare un clima di fiducia collettiva nell’istituzione scolastica aprirebbe ad una progettualità in grado di fare la differenza. Lo scenario generale è meno critico di quanto possa apparire ad un primo sguardo – puntualizza la Maraini -. D’altronde la scuola si regge ancora salda su una rete di insegnanti e studenti che credono nell’apprendimento e nella cultura salvifica. Quel che purtroppo manca, a mio avviso, è un legame tra il sistema scolastico e le istituzioni, necessario per superare le difficoltà di un momento storico piuttosto delicato’.

Spostando l’attenzione sugli orrori del conflitto armato, la Maraini ribadisce l’importanza di rinsaldare il concetto di democrazia nei cittadini del domani.

‘La scuola è il luogo dove si impara la democrazia. Dove si è pari, ci si confronta e si cresce insieme. Rieducare ai valori democratici è un passaggio fondamentale per superare la crisi odierna e uscirne veramente migliori’.

Battute conclusive riservate a Pier Paolo Pasolini, di cui la poetessa è stata amica e confidente, come dimostrato dalla pubblicazione di un libro dedicato alla memoria dell’artista romano, e a quella che sarebbe stata la sua posizione sulla questione bellica.

‘Non ho alcun dubbio in proposito – commenta la Maraini – . Sarebbe stato senz’altro dalla parte dei bisognosi, degli oppressi e dei sofferenti’.

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