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Scuola

Convitto ‘Giannone’, formazione e testimonianze di vita per concludere gli incontri di orientamento alla scelta delle scuole superiori

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Tre esperienze di vita protagoniste nell’incontro conclusivo del progetto di orientamento del Convitto Nazionale ‘Pietro Giannone’ di Benevento, organizzato con lo scopo di aiutare i giovani studenti dell’istituto di piazza Roma nella scelta della scuola superiore.

Non solo incontri orientativi per ciascun indirizzo di scuola secondaria di secondo grado: da novembre a gennaio 2022, infatti, il Convitto ha pianificato seminari formativi attraverso i quali comprendere l’importanza di cinque aspetti fondamentali per poter arrivare ad una decisione matura ed il più possibile adeguata: scegliere le proprie passioni, essere curiosi, occuparsi del proprio futuro in prima persona, non avere fretta e cercare degli alleati, cioè persone alle quali chiedere un consiglio e un confronto.

“Con il Seminario, che ha come titolo ‘Tra Scienza e Coscienza’, basato sul lavoro degli alunni su Giulio Regeni, Patrick Zaki e Jenna Jahad a cui era dedicato Il progetto di vita- ha spiegato la referente del progetto, la Prof.ssa Antonietta Tiso – abbiamo evinto la necessità di un approccio che potesse “leggere” le ansie, le preoccupazioni, i timori degli studenti e aiutarli a scegliere più consapevolmente ed in modo efficace. Decidere è un processo complesso che richiede tempo, riflessività, capacità di connettere gli aspetti individuali con il contesto che ci circonda. Occorre confrontarsi con l’altro, con chi è riuscito a realizzare un progetto lavorativo e può raccontare il processo decisionale, le strategie e il mondo del lavoro dall’interno”.

Ad aprire lo spazio dedicato alle testimonianze è stata Giovanna Pallotta, 24enne neo laureata in Ingegneria Energetica all’Unisannio, vincitrice di un dottorato all’ateneo sannita e ora tirocinante all’Università Tecnica di Monaco di Baviera nell’ambito di un programma di Erasmus Traineeship. Un chiaro esempio, quello della giovane studiosa beneventana, di come le scelte delle superiori non siano vincolanti per il ‘lavoro dei propri sogni’: “Scegliete con consapevolezza e serenità – ha detto ai ragazzi del Convitto -. Quando mi sono ritrovata a fare la vostra stessa scelta, ho optato per il liceo classico non essendo particolarmente portata per le materie scientifiche. Al classico mi sono confrontata con docenti straordinari che mi hanno guidato e permesso di sviluppare altre consapevolezze, come quella che lo studio non serve solo a dare nozioni, ma a formarci come individui, a diventare le persone che sogniamo di essere e a realizzarci nel settore in cui desideriamo emergere. Dall’amore per il risparmio energetico e per la salvaguardia ambientale, poi, ho compreso che le materie scientifiche potevano essere gli strumenti per raggiungere le tematiche che mi appassionavano. Oggi sono completamente soddisfatta e felice della scelta fatta, ripagata dagli sforzi che ho dovuto sostenere. Vi invito a scegliere la scuola con passione, seguendo solo i vostri interessi. Vi ricordo però di impegnarvi sempre perché ci saranno anche tanti ostacoli, nessuno insormontabile”. E ha concluso con una citazione di Stephen Hawking: «Ricordatevi di guardare le stelle e non i vostri piedi… Per quanto difficile possa essere la vita, c’è sempre qualcosa che è possibile fare, e in cui si può riuscire».

Grande emozione per il racconto di vita di Yankuba Darboe, giovane migrante originario del Gambia, riuscito a evitare l’inferno libico e i suoi lager, imbarcandosi verso l’Italia: un viaggio fatto di stenti e sofferenze per inseguire una vita migliore e il sogno della laurea, realizzato lo scorso ottobre dopo sette anni dal suo arrivo nel Sannio. Una storia di impegno, coraggio, tenacia e sacrificio: “La mia vita – ha detto – non è mai stata semplice. Provengo da una cultura e da una società dove la voce dei bambini non conta nulla. Sono nato in un periodo di dittatura; per arrivare a Benevento ho intrapreso un viaggio molto rischioso, attraversando il deserto per un mese, i pericoli della Libia e il Mediterraneo su un gommone. Per fortuna ce l’ho fatta. Il mio sogno è stato sempre quello di studiare, ma nella mia terra non era possibile. Qui ho avuto tutto, ho fatto tanti sacrifici lavorando di giorno e studiando la notte per raggiungere il mio obiettivo”. Da qui l’invito ai piccoli studenti: “Cambiate il mondo con un atteggiamento positivo verso voi stessi e gli altri. E aiutate il compagno in difficoltà”.

A chiudere è stata Raffaella Tontoli, infermiera da 31 anni, che ha messo in risalto le motivazioni che l’hanno portata alla scelta lavorativa sognata da bambina: “Da sempre volevo fare qualcosa per gli altri, aiutarli e star loro vicino. In tv guardavo sempre il cartone animato di Candy Candy, una ragazzina cresciuta in orfanotrofio che sogna di diventare infermiera, proprio come me. Questo sogno cresceva con me giorno dopo giorno. Nonostante le difficoltà iniziali, con un corso triennale al Gemelli di Roma sfumato per un soffio, sono riuscita a raggiungere il mio obiettivo. A voi dico: fate le vostre scelte, cercate di capire cosa volete dalla vita, non prendete una strada per il prestigio, per il guadagno facile o per scelte che qualcuno fa al posto vostro. Per riuscire nella vita scegliete ciò che vi piace!”.

Infine, le conclusioni del Rettore/Dirigente Scolastico, la Dott.ssa Marina Mupo: “Uno dei problemi del nostro sistema di istruzione è la divisione tra materie umanistiche e scientifiche. Presentarle come contrapposte ai ragazzi non fa bene a nessuno, perché sono l’una alimento dell’altra. Nella mia vita mi sono sempre interessata di tante cose ed è questo l’augurio che faccio ai ragazzi: siate curiosi. L’istruzione ci consente di andare oltre e di migliorare. Impariamo a vedere le cose con senso critico, a cambiare ciò che non ci piace, a lottare per i nostri diritti e per quelli altrui. L’invito è quello di avere il coraggio di affrontare le paure, di raccogliere le sfide, di rompere gli schemi. Qualcuno diceva che “cambiare il mondo è sottrarre qualche metro quadrato in più al deserto”: quello che gli studenti sceglieranno oggi sarà solo un modo per farlo. Solo un modo per intraprendere la strada: la fine non la conosce nessuno: potete sempre arricchirla, modificarla, cambiare direzione. La vita è proprio questo: fare un pezzo di cammino per arrivare ad un punto e avere voglia di fare un altro pezzo per arrivare in un altro punto”.

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