Associazioni
Benevento, il Cav spiega la protesta contro il ddl Zan
Ascolta la lettura dell'articolo
«Io ho posto presso a voi delle sentinelle: ‘State attenti al suon della tromba!’ Ma quelli rispondono ‘Non staremo attenti’. Perciò ascoltate o nazioni! … Io faccio venire su questo popolo una calamità; perché non hanno prestato attenzione alle mie parole; e quanto alla mia legge, l’hanno rigettata» (Geremia 6:16-19). Ecco il senso della testimonianza delle Sentinelle in Piedi che avrà luogo sabato prossimo, 19 giugno.
Una manifestazione – scrive Carlo Principe, presidente del Centro di Aiuto alla Vita OdV – per richiamare i cristiani al loro dovere di difendere le Leggi di Dio sull’uomo, sulla Famiglia e sulla Vita, opere più alte del Creatore su cui il Parlamento sta per sferrare un ulteriore attacco.
“Maschio e femmina li creò” dice la Genesi, ma nel ddl Zan questa Verità è rifiutata. In esso, col pretesto di colpire le violenze contro gli omosessuali, si vuole imporre l’ideologia della cosiddetta “identità di genere”, secondo cui i generi non sono due, ma oltre 50, e limitare, anche col carcere, la libertà di espressione a chi la pensa diversamente.
Le “Sentinelle” sono con il Papa: “Maschile e femminile formano la famiglia”; “no alle scuole ridotte a campi di rieducazione!”; “il gender: sbaglio della mente umana” (Papa Francesco).
E con i nostri Pastori: “La legge Zan sovverte la legge di Dio oltre che quella naturale” (il vescovo di Ventimiglia Suetta). Il Cardinal Ruini: «nel Ddl Zan chi esprime un’opinione senza usare violenza e offendere può essere incriminato […] è un tipico esempio di dittatura del relativismo».
Lo stile delle “Sentinelle in Piedi” si ispira alle parole di San Giovanni Paolo II: “Ci alzeremo!” ogni qual volta la Vita debole e indifesa e la Famiglia vengono minacciate.
E’ uno stile mite, mai aggressivo: le persone restano in silenzio, in piedi. Ma fermamente decisi nel respingere pubblicamente questo ulteriore assalto alla Famiglia e ai bambini fin dal seno materno.
Da veri cristiani non restano chiusi nelle asfittiche e comode sacrestie, ma si espongono pubblicamente per contrastare la menzogna seguendo San Paolo: “combattete unanimi per la fede del Vangelo senza lasciarvi intimidire in nulla dagli avversari.” (Fil, 1).
Pur non odiando nessuno, spesso subiscono l’odio e l’aggressione del mondo solo perché “chiamano il peccato e la Grazia con il loro nome” (Benedetto XVI). Nulla di nuovo, del resto. Gesù ha detto: «Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma la spada” (Mt. 10)
Ma nella Diocesi di Benevento ci sono tanti, anche tra sacerdoti, che non amano questo stile: “sono per il dialogo, non per lo scontro” dicono. E quindi tacciono la Verità delle Scritture che, si sa, è sgradita al mondo.
Ma la conseguenza di questo silenzio è implacabile: se i pastori rinunciano al loro ruolo di maestri, il gregge di Dio seguirà quelli falsi di cui il mondo è pieno.
Non meraviglia, allora, se assistiamo al tristissimo e vastissimo fenomeno di giovani cattolici talmente conformati alla mentalità di questo mondo (“non conformatevi”, li ammonirebbe S. Paolo) da fare da quinta colonna proprio a quei partiti che oggi promuovono leggi anticristiane e che le Sentinelle in Piedi vogliono combattere.
Ma Dio – conclude Principe – vuole la felicità dell’uomo e solo la Chiesa è depositaria della Sua Parola. Per questo non vogliamo che essa scivoli nell’irrilevanza”.