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Rifiuti, la Samte è stata liquidata. Di Maria: “Decisione non più rinviabile”
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E alla fine la Samte è stata liquidata. La decisione, ormai anticipata da tempo, è stata ufficializzata al termine di un incontro nello studio del notaio Ambrogio Romano, a piazza Guerrazzi.
Come era già emerso, per la partecipata non c’è stato nulla da fare: troppo alto il debito della società, oltre 5 milioni dal 2016. A creare ulteriori problemi sono stati gli incendi che hanno investito il principale impianto gestito dall’azienda, lo Stir di Casalduni, che ancora fermo non ha garantito quella operatività che avrebbe potuto almeno suggerire una nuova strategia.
Ora bisognerà capire quali saranno gli scenari futuri. Tutti gli occhi sono puntati sull’Ato che avrà il compito di sostituire la Samte nel ciclo integrato dei rifiuti. Anche questa non è una novità e nelle riunioni delle scorse settimane la proposta era già stata avanzata, ma per ora ancora nulla si è mosso.
In merito ai lavoratori, invece, è confermata la volontà di mantenere i livelli occupazionali attuali, ma con contratti di solidarietà. Domani se ne discuterà in Prefettuta con un incontro anche con i sindacati.
Infine, la liquidazione della Samte porterà ad un taglio del consto di conferimento per i Comuni che dai 14 euro a tonnellata attuali dovrebbero scendere a 7.80, come ha spiegato il presidente della Rocca, Antonio Di Maria, al termine dell’incontro.