CULTURA
Triggio, totem informativo per ‘I Morticelli’. Il FAI: ‘Diventerà giardino medievale’
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La storia dell’Abbazia di San Lupo in via Teatro Romano a Benevento diventa fruibile alla collettività grazie al totem che, nel pomeriggio, Gesesa ha consegnato al FAI e al Capitolo Metropolitano della Curia.
Alla consegna del totem, introdotta dalla declamazione della poesia di Alfonso Impronta con l’accompagnamento musicale e cadenzato dalle note del canto beneventano, che proprio in questo luogo conosciuto come “I Morticelli” è nato, hanno preso parte il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, l’amministratore delegato di Gesesa, Vittorio Cuciniello, il capo delegazione Fai Benevento, Patrizia Bonelli e il parroco don Marco Capasso.
Da monastero benedettino risalente all’837 D.C. con la chiesa intitolata a San Lupolo e Zosimo, probabilmente voluta dal duca longobardo Arechi II, a cimitero dei bambini con la ricostruzione seguita al terremoto del 1688. Diverse le vicissitudini che l’hanno attraversata: dalla profanazione del 1579 a struttura abitativa nel 1628; di nuovo chiesa nel 1696 per volere di Papa Orsini con il titolo di San Lupo.
Quando nel 1792 la chiesa fu restaurata e il cimitero fu spostato fuori città, rimase ferma l’abitudine popolare di seppellire i bambini in questo luogo, che non è rimasto immune dai bombardamenti del 1943, che distrussero gran parte della struttura. Nel 2010 l’affidamento da parte della Curia al FAI di Benevento.
Un momento celebrativo, dunque, quello di oggi, che segue il lungo percorso intrapreso dal FAI di rinascita di questo luogo, storicamente e socialmente significativo per la città che, però, l’incuria aveva ridotto a discarica a cielo aperto. “L’obiettivo – ha detto Bonelli – è quello di recuperarne il valore storico e sociale e farne un giardino medievale”.
Le dichiarazioni nel servizio video