CULTURA
Torna il Festival ‘Porti di Terra’ all’insegna dell’economia delle relazioni e della ‘Restanza’
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Essere capaci di restare nei territori a rischio spopolamento o già abbandonati, ricostruirne nuove dinamiche relazionali ed economiche, intercettando le richieste dei popoli migranti con le esigenze degli autoctoni e superando i vecchi schemi produttivi: è la “restanza” ed è il tema al centro della terza edizione del Festival Porti di Terra, promosso dalla Caritas diocesana di Benevento, dal Consorzio Sale della Terra e dalla Rete dei Piccoli Comuni del Welcome, inaugurata oggi pomeriggio al Complesso San Vittorino di Benevento.
Una forma di resistenza, intesa nel doppio senso di contrasto all’involuzione socio-economica determinata dai vecchi paradigmi capitalistici e consumistici e di produzione di nuove forme di esistenza, di legami comunitari che recuperano i valori del passato guardando al futuro di un nuovo benessere.
A spiegare come e attraverso quali criteri per contrastare i poteri forti e gli interessi consolidati l’economista dell’Università di Roma Tor Vergata, Leonardo Becchetti.
Dibattiti, mostre, documentari, performance teatrali, testimonianze fino a domenica 29 settembre animeranno la tre giorni beneventana, ripercorrendo le esperienze dei comuni sanniti che hanno aderito al Manifesto del Welcome e riflettendo sul sogno non impossibile da realizzare di un cambiamento all’insegna di una nuova alleanza tra persone e territori. Unica alternativa possibile secondo l’arcivescovo metropolita di Benevento, Felice Accrocca.