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Rifiuti nel Sannio, dal Consiglio provinciale ‘no deciso’ alle 20mila tonnellate dal napoletano
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“Contrari alle ventimila tonnellate di rifiuti dal napoletano da destinare ai tre siti di stoccaggio presenti nel Sannio, ma disponibili solo alla quota che spetta al territorio.”
E’ la linea chiara netta e unanime che proviene dal Consiglio provinciale di oggi riunito dopo la nota che comunicava l’arrivo di ecoballe in concomitanza con la chiusura del termovalorizzatore di Acerra deciso in un incontro il 9 agosto scorso, a cui l’ente Provincia, nella persona del presidente, non era presente, come da Antonio Di Maria stesso evidenziato.
Il numero uno della Rocca dei Rettori si farà, dunque, portavoce del Sannio domani a Napoli in occasione della conferenza dei servizi sul tema.
Diversi i punti che il presidente Di Maria porterà all’attenzione a partire dalla spinta al ciclo integrato dei rifiuti, come unica soluzione della l’emergenza rifiuti, fino alle problematiche irrisolte: il riequilibrio dei costi che i comuni sanniti devono pagare, le ecoballe di Fragneto Monforte, la questione della riqualificazione discariche post-mortem e del ristoro per i cittadini per cui verranno chiesti chiarezza e tempi certi e soluzioni per i lavoratori Samte che, stamattina, hanno fatto una nuova protesta proprio nelle sala consiliare.
Il consiglio provinciale si è celebrato dopo un incontro con i segretari e dirigenti locali dei partiti da Lega, Forza Italia, Pd, Sinistra ecologia e Libertà, Articolo1 che hanno chiesto di incontrare a margine dell’assemblea i lavoratori Samte e chiesto chiarezza sull’incontro del 9 agosto scorso.
Numerose le critiche su questo punto elevatesi dagli scranni di maggioranza e opposizione, rispetto all’assenza della Provincia alla riunione e le richieste da più parti di sapere chi ha preso le decisioni in quella riunione per il Sannio: con il consigliere delegato all’Ambiente e sindaco di Castelpagano Giuseppe Bozzuto, che aveva sollecitato il consiglio di oggi, che ha detto di aver saputo delle scelte tramite la stampa e chiesto il “perché si scelga il Sannio per le 20 mila tonnellate sulle 35 mila complessive previste”; Mucciacciaro e Cataudo (Lega) che hanno parlato di arroganza da parte della Regione e della scarsa influenza dell’ente provinciale.
Provocatorio Cataudo nel chiedere dimissioni di chi è a capo della Samte, il cui presidente Agostinelli oggi era assente e dell’Ato, di cui era presente il presidente Iacovella.
Dal Pd, secondo cui “il territorio sta subendo un attacco da parte di chi gestisce i rifiuti, è arrivata anche la proposta di chiedere un tavolo operativo tra Ato e Consiglio provinciale per dettare la linea per un piano industriale serio dei rifiuti e la richiesta di solidarietà e responsabilità da parte dei comuni in debito con la società provinciale Samte.
Il sindaco di Faicchio, Nino Lombardi, ha acceso l’attenzione sulle prospettive serie e concrete sulle fasce occupazionali: “Non si può chiedere – ha detto – di limitare il numero di ecoballe e quindi il ciclo produttivo dei siti di stoccaggio, e allo stesso tempo garantire l’occupazione. Sarebbe una presa in giro.”
Il sindaco di Telese Terme, Pasquale Carofano, ha anche chiesto l’apertura di una trattativa con la Regione sulla qualità dei rifiuti che devono giungere nei siti di stoccaggio a condizione che vengano risolte tutte le problematiche pregresse.
Le dichiarazioni nel servizio video