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ECONOMIA

Sannio, l’analisi del benessere: ok la sicurezza, ma lavoro e servizi non brillano

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Ritorna la pubblicazione “Il benessere equo e sostenibile delle province”. L’edizione 2019, come le precedenti, punta ad analizzare in maniera completa e dettagliata il Sannio e le performance delle istituzioni. Come di consueto all’interno dello studio vengono presi in considerazione anche il livello di sicurezza, di salute e di lavoro. Un progetto che nasce con lo scopo di offrire informazioni statistiche per la misurazione del benessere equo e sostenibile a supporto della programmazione di Province e Città metropolitane.

“La pubblicazione – si legge nel rapporto – è uno strumento di informazione che, nelle fasi di assestamento istituzionale del governo locale, può risultare particolarmente utile e interessante per i contenuti e le informazioni. Infatti, alcuni indicatori sono stati già inseriti negli strumenti di programmazione (Documento Unico di Programmazione) da parte di alcuni Enti partecipanti al progetto.

SALUTE – Gli indicatori della dimensione “Salute” mostrano un quadro generale che può considerarsi in linea con il trend nazionale e regionale. Nonostante le recenti polemiche legate alla sanità provinciale e al Piano ospedaliero regionale il Sannio sembra ancora mantenere il passo regionale.

Nello specifico: la speranza di vita alla nascita (81,7 anni) si assesta leggermente inferiore alla media nazionale (82,7) e leggermente superiore al valore regionale (81,1). In generale, i tassi di mortalità specifici analizzati hanno valori inferiori, se si esclude il tasso di mortalità per tumore (20-64 anni), rispetto ai valori nazionali. Livelli uguali a quelli regionali si osservano per il tasso di mortalità per tumore (20-64 anni); mentre il tasso di mortalità per demenza (65anni e +) è decisamente inferiore rispetto al livello nazionale e campano.

ISTRUZIONE E FORMAZIONE – Gli indicatori della dimensione Istruzione e Formazione mostrano un quadro complessivamente non molto positivo per la provincia di Benevento.

Infatti, la percentuale di giovani (15-29 anni) che non lavorano e non studiano nella Provincia di Benevento hanno una percentuale di ben 10,3 punti superiore alla media nazionale e solo 0,7 punti sotto la media regionale. Così come le persone con almeno un diploma (25-64 anni) con una percentuale del 55% sono al di sotto di 5,1 punti nei confronti della media italiana e 3 punti superiori alle media campana.

L’inversione di tendenza si ha con i Laureati e altri titoli terziari (25-39 anni) dove la percentuale del 24,8% è leggermente superiore rispetto alla media nazionale e sensibilmente maggiore rispetto a quella regionale.

Buoni valori vengono registrati per gli indicatori del livello di competenza alfabetica e numerica, leggermente inferiori a quelli nazionale e abbastanza superiori al dato regionale.

Infine il dato relativo alla popolazione 25-64 anni istruzione e/o formazione (Partecipazione alla formazione continua) registra per Benevento un dato in linea con il dato Italia e decisamente superiore a quello regionale.

LAVORO – Nell’ambito della dimensione Lavoro e conciliazione dei tempi di vita osserviamo che gli indicatori del livello di occupazione/partecipazione al lavoro sono negativi rispetto alla situazione nazionale dando così la fotografia di un territorio non in grado di offrire abbastanza opportunità lavorative.

In particolare, il tasso di mancata partecipazione al lavoro che registra valori al 28%, rileva un dato superiore alla media nazionale (+8,3 punti percentuali) ma inferiore a quella regionale (-9,4 punti percentuali). Così come il Tasso di mancata partecipazione al lavoro giovanile (15-24 anni) mostra uno scarto del +7,6 punti percentuali nel confronto tra il dato della Provincia di Benevento e l’Italia e un -15,6 punti percentuali tra questa e la Campania. Anche la Differenza di genere nel tasso di mancata partecipazione al lavoro porta valori per Benevento negativi nei confronti del dato nazionale (+3,1 punti percentuali) e positivi nei confronti della Campania (-4,9 punti percentuali).

Il tasso di occupazione (20-64), pari al 45,2%, è in linea con il dato regionale, ma sensibilmente inferiore a quello Italia (-17,8 punti percentuali). Mentre la Differenza di genere nel tasso di occupazione (F – M) ha in Benevento una percentuale quasi in linea con il dato nazionale e sensibilmente inferiore a quello regionale (+6,9 punti percentuali). Mentre nel tasso di occupazione giovanile (15-29 anni) si registrano risultati negativi sia nei confronti dei dati regionali (-3,6 punti percentuali) che nazionali (-15,9 punti percentuali). I valori del tasso di disoccupazione, in età 15-74, sono inferiori sensibilmente al tasso regionale (-8,4 punti percentuali) ma superiori al tasso nazionale (+1,3 punti percentuali).

Infine, il tasso di disoccupazione giovanile (15-29 anni) registra un valore inferiore al dato regionale (-6,2 punti percentuali) ma superiore a quello nazionale (+13,8 punti percentuali). Il numero di giornate retribuite nell’anno per i lavoratori dipendenti, è inferiore sia al dato regionale che a quello nazionale mentre il tasso di infortuni mortali o inabilità permanente registra un valore significativamente superiore sia al dato nazionale (+6,5 punti percentuali) che al dato regionale (+7,3 punti percentuali).

BENESSERE – Gli indicatori della dimensione Benessere economico mostrano una situazione che non è favorevole per il territorio di Benevento a partire dal Reddito lordo pro-capite che è abbastanza inferiore al reddito lordo pro- capite italiano anche se leggermente superiore al reddito pro-capite lordo regionale.

Anche la retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti è inferiore alla retribuzione nazionale e in questo caso anche a quella regionale, così come l’importo medio annuo delle pensioni della provincia risulta essere inferiore alla media regionale e nazionale, mentre la percentuale dei pensionati che hanno una pensione di basso importo registra un valore superiore al dato nazionale, più 3,3 punti percentuali, ma inferiore a quello regionale, meno 3, 4 punti percentuali.

Analizzando le differenze di genere nella retribuzioni media dei lavoratori dipendenti, lo svantaggio delle donne risulta abbastanza più alto rispetto al livello nazionale, ma leggermente più basso rispetto al livello regionale.

Un dato positivo per Benevento si registra sui provvedimenti di sfratto emessi in quanto la percentuale dello 0,7% è un dato decisamente inferiore sia al dato nazionale -1,3 punti percentuali che campano -1,9 punti percentuali. Il tasso di ingresso in sofferenza bancaria delle famiglie è in linea con il dato nazionale mentre è inferiore al dato regionale di 0,5 punti percentuali.

RELAZIONI SOCIALI – La dimensione Relazioni sociali è stata analizzata dal punto di vista dell’integrazione (disabilità ed immigrazione) e della partecipazione alla vita sociale del territorio.

La presenza di alunni disabili, all’interno degli istituti scolastici della provincia, è linea con i dati regionali e nazionali. Il dato sull’accessibilità degli edifici scolastici è abbastanza positivo: soprattutto nelle scuole statali con soli percorsi esterni accessibili si registrano valori decisamente superiori a quelli regionali (+10,3 punti percentuali) e nazionali (+4 punti percentuali). Il dato subisce un’impennata positiva, oltre il 48 punti percentuali se il paragone è tra le scuole non statali provinciali e regionali e il 35,7 punti percentuali con quelle nazionali.

I livelli degli indicatori inerenti la partecipazione alla società civile sono più o meno positivi: buoni i dati sulla diffusione di istituzioni non profit sui valori regionali ma che restano sempre inferiori a quelli nazionali.

POLITICA – Nella dimensione Politica e Istituzioni la provincia di Benevento evidenzia livelli inferiori rispetto alla media nazionale e regionale di partecipazione di donne a livello comunale, infatti con una percentuale del 22% presenta uno scarto del -4,4 punti percentuali rispetto al complesso dei comuni della regione e -8,1 punti percentuali rispetto al complesso dei comuni italiani.

Le amministrazioni locali del territorio provinciale di Benevento evidenziano, invece, una maggiore partecipazione di giovani (<40) che sono più rappresentati tra gli amministratori locali del territorio rispetto alla media dell’Italia (+ 2,6 punti percentuali) e al complesso dei comuni della regione Campania (+1,5 punti percentuali).

Dai bilanci delle amministrazioni locali, per quanto riguarda i Comuni si evince un grado di finanziamento interno derivante da alienazioni e da altre entrate extra tributarie inferiore a livello nazionale e pari a livello regionale.

Nelle Province, invece, si rileva una capacità di autofinanziamento inferiore nei confronti di entrambi i dati di riferimento. Sia i Comuni che la Provincia hanno una sufficiente capacità di riscossione dei debiti ma con dati inferiori ai parametri nazionali e regionali.

SICUREZZA – Nell’ambito della dimensione Sicurezza si osserva un quadro generale molto positivo, soprattutto osservando il tema Criminalità, salvo che gli incidenti stradali. Tutti gli indicatori sull’incidenza di delitti sono decisamente inferiori sia alla media nazionale che a quella regionale e il tasso di omicidi risulta nullo.

I delitti denunciati sono 238 a fronte di 373,5 regionali e 401,4 nazionali o ancor più, i Delitti diffusi denunciati ogni 10mila abitanti a Benevento registrano 91,8, a livello regionale in Campania 191,7 e in Italia 222,5. Questi dati danno il sentore di una provincia, quella beneventana, abbastanza sicura sotto il profilo della criminalità.

Un valore negativo si registra in relazione alla percentuale di Morti per 100 incidenti stradali con un 3,1% che supera sia la media regionale che nazionale, mentre il valore dell’indicatore riferito alla percentuale di morti per incidenti su strade extraurbane si assesta al 2,9% e risulta al di sotto del livello nazionale che è pari al 4,6% e sotto la percentuale regionale che è pari al 5,9%.

PAESAGGIO E CULTURA – Nella dimensione Paesaggio e patrimonio culturale gli indicatori si riferiscono a una parte integrante del patrimonio culturale, cioè all’eredità storica della collettività. Il grado di conservazione dei paesaggi riconosciuti di valore storico è assunto, al pari della consistenza del patrimonio artistico e monumentale, come un correlato della capacità di un territorio di rappresentare una fonte di benessere per la collettività.

Leggermente bassa la densità di verde storico e parchi urbani di notevole interesse pubblico con un 1,3% registra un valore di 0,6 punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale e di 1,4 punti percentuali inferiore rispetto a quella regionale.

Così come i visitatori degli istituti statali hanno valori sia in numero per Kmq che in migliaia inferiori ai valori nazionali e regionali, ma bisogna tener conto che Benevento è una piccola provincia e i collegamenti con la città capoluogo non sono dei migliori.

Il valore relativo alla diffusione delle aziende agrituristiche è in linea con il dato nazionale e registra un + 2,5 punti percentuali rispetto alla Campania, valore positivo anche in merito alle Aree di particolare interesse naturalistico (presenza con un 59%, leggermente inferiore al dato regionale (-0,6 punti percentuali), ma decisamente superiore al dato nazionale (+14,2 punti percentuali).

AMBIENTE – L’analisi della dimensione Ambiente evidenzia, per il tema della qualità ambientale, una disponibilità di verde urbano della Provincia di Benevento inferiore alla media dei capoluoghi italiani ma decisamente superiore rispetto alla media regionale (+8,4 punti percentuali).

Per quanto attiene il superamento dei valori di PM10 si registra un valore positivo per Benevento, infatti è inferiore al dato nazionale di ben 11 giorni e inferiore al dato regionale di 14 giorni, la tendenza s’inverte nel caso della misurazione di NO2 dove il dato è superiore al dato nazionale ma inferiore a quello regionale.

La dispersione idrica registra valori negativi sia nel confronto Campania che nel confronto Italia mentre la Provincia di Benevento conferma di essere attenta all’utilizzo delle risorse energetiche, infatti il consumo di energia elettrica per uso domestico è decisamente inferiore alla media nazionale e alla media regionale, così come l’energia prodotta da fonti rinnovabili è decisamente superiore ai rispettivi parametri di riferimento registrando un +90,9 rispetto alla regione e un + 84,6 rispetto alla nazione, mostrando così elevata sensibilità alla sostenibilità ambientale.

INNOVAZIONE – L’indicatore relativo alle domande europee di brevetto colloca la capacità tecnologica delle imprese del territorio della provincia di Benevento abbastanza distante dal livello complessivo del sistema economico nazionale, tanto è vero che il numero di domande di brevettazione è lungamente inferiore al numero di domande a livello nazionale e solo del 5,3 punti percentuali superiore a livello regionale con un trend decisamente negativo nei confronti dei parametri di riferimento.

La quota di imprese attive in settori ad alta intensità di conoscenza è pari al 30%, valore quasi in linea con il dato nazionale (solo -0,4 punti percentuali) e leggermente superiore al dato regionale (+0,8 punti percentuali).

SERVIZI PUBBLICI – Gli indicatori del livello di qualità dei servizi pubblici mostrano un risultato per quello che riguarda l’offerta di servizi per la prima infanzia non molto positivo. Infatti I bambini (0-2 anni) che usufruiscono di servizi per l’infanzia sono il 3,3% che rispetto al 12,6% del dato nazionale portano a -9,3 punti percentuali in meno, mentre si registra un lieve trend positivo nei confronti del dato regionale, +0,3 punti percentuali.

Il fenomeno dell’emigrazione ospedaliera verso altra regione si conferma essere molto diffuso tanto da far registrare un +7,5% rispetto al dato nazionale e un di 5% rispetto a quello regionale.

La Provincia di Benevento mostra ottima la qualità dei servizi di pubblica utilità: infatti la raccolta differenziata di rifiuti urbani raggiunge il 70,3% superando di gran lunga la media nazionale (+14,8 punti percentuali) e quella regionale (+17,5 punti percentuali).

L’indicatore indice di sovraffollamento degli istituti di pena pari a 148,7 è sensibilmente superiore sia al dato nazionale (+31,2 punti percentuali) che regionale (+24 punti percentuali), mentre i posti-km offerti dal Tpl sono inferiori nel confronto di entrambi i dati di riferimento.

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