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POLITICA

De Girolamo: “Il 5 marzo farò scacco matto. Mastella? Re e regina possono convivere”

Sul raddoppio della Telesina e i fondi Cipe: “Sono sogni di Umberto Del Basso De Caro. E' in politica da talmente tanti anni che nessuno crede più alle sue promesse"

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“Io conviverò nell’interesse del mio partito affinché il re e la regina possano stare insieme, ma io sono abituata a fare scacco matto”. Sono le parole della candidata di Forza Italia ed ex ministro dell’Agricoltura, Nunzia De Girolamo, nel corso de “Lo Scacchiere” di Ntr24. La deputata azzurra ha risposto alla domande del giornalista Antonio Tretola in merito alla convivenza nel partito, dopo la parentesi elettorale, con Clemente Mastella.

Ma l’orizzonte della De Girolamo si allarga anche a livello regionale dopo la vicenda delle liste e alle polemiche con il coordinatore del partito De Siano. “Anche con storie diverse – ha detto – voglio andare nel campo opposto e conquistarlo, lo dimostrerò il 5 marzo. Il primo campo da conquistare è Napoli, se vinciamo qui e con una grande affermazione, noi sanniti possiamo dimostrare ai napoletani, che ci hanno sempre trattato come cenerentole, che possiamo essere eletti in quattro, considerando anche Lotito. Possiamo arrivare anche più forti ai prossimi appuntamenti elettorali e difendere in tutte le sedi istituzionali l’interesse del Sannio”.

Trasporti, agricoltura e turismo sono i punti chiave per il rilancio del Sannio secondo la candidata di Forza Italia che attacca il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Umberto Del Basso De Caro sul tema della Telesina.

“Se noi saremo al Governo – ha dichiarato -, i soldi che avevo destinato alla Telese-Caianello li rimetterò dove erano. Poi è arrivato Del Basso De Caro e quei soldi sono tornati al Molise”. Un duro attacco anche in risposta alla nota dei giorni corsi del sottosegretario che annunciava l’ok definitivo del Cipe alla realizzazione dell’arteria: “Sono sogni di Umberto Del Basso De Caro – ha sottolineato De Girolamo -. E’ in politica da talmente tanti anni che nessuno crede più alle sue promesse. Hanno fatto molti annunci, ricordo quando andava a braccetto con il sindaco di Benevento, che però non si sono mai realizzati.

Per il futuro – ha concluso – punteremo su trasporti, agricoltura e un grande accordo per turismo e cultura. Questa è la carta del Sannio. Noi dobbiamo rincorrere le cose possibili e non fare solo promesse che colpiscono la pancia”.

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1 Commento

1 Commento

  1. Giusi

    3 Mar, 2018 a 3:18

    Riporto, con qualche possibile imprecisione dato il tempo trascorso, quanto mi consta direttamente per aver seguito al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti le vicende relative alla SS 372.
    All’epoca in cui mi sono occupata della questione, esisteva già una disposizione ottenuta dall’on De Girolamo: una previsione normativa di finanziamento parziale dell’opera a condizione che – entro un certo periodo di tempo – il Promotore finanziario (la società che doveva realizzare l’opera) provvedesse ad un adempimento, credo presentare il progretto.
    Le risorse in parola erano FSC originariamente destinati in Molise, se non erro allla Galleria Pavoncelli bis. Se la condizione non si fosse avverata, le risorse sarebbero tornate a tale finalità.
    Il Promotore non rispettó quel termine, per il semplice fatto che il suo piano finanziario non era approvabile: prevedeva infatti di sottoporre a pedaggio il tratto che è già a doppia corsia e che reca gli svincoli di ingresso per Benevento e San Giorgio.
    Era tanto inidoneo il piano finanziario del Promotore, che il CIPE lo dichiaró inammissibile e non meritevole nemmeno di 1 euro a titolo di rimborso spese (riferisco quanto ascoltato direttamente in Pre CIPE) e dichiarò il Promotore decaduto.
    La realizzazione dell’opera è così tornata in capo ad Anas.
    Pertanto:
    1) per un verso il fatto che le risorse sono tornate alla Pavoncelli non dipende dal MIT ma dall’inerzia/inadeguatezza dell’allora Promotore finanziario.
    2) per altro è stata per così dire una fortuna, altrimenti sarebbe passato un piano finanziario dell’opera che avrebbe autorizzato l’escussione di un pedaggio per il transito di una tratta già realizzata (da altri) e da sempre di libero accesso.
    Ciò che credo si debba Ines riconoscere al SS è proprio la tenacia con cui si è battuto contro questa previsione, portando in CIPE per la declaratoria di decadenza la questione che era ferma al MIT da tanti anni.
    Per incidens, la posizione assunta in CIPE dal Governo si è dimostrata tanto fondata che il Promotore, che ha fatto ricorso, ha perso sia idinanzi al TAR che in Cassazione.
    Certo è che, comunque, l’opera è attualmente interamente finanziata con risorse provenienti, tra l’altro, dallo Sblocca Italia e da contratti di programma MIT-Anas.
    Spero di aver dato qualche utile ulteriore elemento di conoscenza.

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