CULTURA
Benevento festeggia Sant’Antonio Abate: ‘lampe’ in centro storico e al Rione Libertà
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Benevento torna a festeggiare la Festa di Sant’Antonio Abate. Le tradizionali “lampe”, i fuochi accesi in onore del santo sono tornate a scoppiettare in centro storico, grazie alla manifestazione promossa dell’associazione Arcadia, la Coldiretti, l’Arcidiocesi e la Pro Loco Centro Storico Città di Benevento e al Rione Libertà, dove l’assemblea popolare ha deciso di riportare in vita questa celebre tradizione.
Un’accensione dal sapore antico che unisce il mondo terreno e quello divino, rappresentando anche l’avvicinamento della stagione primaverile: un buon auspico affinché l’annata agricola sia buona. Non solo, l’usanza di accendere i falò deriva dalla capacità del santo di guarire una malattia cutanea caratterizzata da bruciore e arrossamento nota con il nome di “Fuoco di Sant’Antonio” , che in passato veniva curata con il grasso del maiale.
Questo animale, infatti, è rappresentato al fianco del Santo e, secondo la leggenda, il religioso si recò all’inferno per rubare il fuoco al diavolo e regalarlo agli uomini.
Ma la festa di Sant’Antonio Abate è, soprattutto, religiosa. Alle 18, infatti, è stata celebrata una Messa solenne officiata da Mons. Antonio Raviele rettore della Chiesa di San Domenico. Nel pomeriggio, invece, per sottolineare l’aspetto agricolo della festività a piazza Guerrazzi è andato in scena il mercato di “Campagna amica” con la degustazioni di prodotti locali, mentre alle 17 c’è stata l’apertura dell’oasi degli animali con la tradizionale benedizione degli animali da fattoria in collaborazione con Coldiretti.
Stesso spirito di convivialità ed amicizia anche in via Pisacane, al Rione Libertà, dove per celebrare Sant’Antonio Abate si sono ritrovati gli attivisti dell’Assemblea popolare e molti cittadini.
“È da anni che si vieta ai cittadini beneventani la possibilità di festeggiare questo evento in allegria – hanno spiegato i membri dell’associazione di quartiere -. E’ per questo motivo che abbiamo deciso di riportarlo in vita. La festa ha origini antichissime e si crede che liberi forze positive soprattutto grazie all’accensione dei falò in grado di allontanare il male e le malattie sempre in agguato.