ECONOMIA
Il calcio da passione ad opportunità di crescita: esperti a confronto all’Unifortunato
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Il calcio è certamente lo sport più amato dagli italiani e le squadre principali della serie A possono contare su migliaia di tifosi pronti a sostenere la maglia in ogni occasione. Eppure, dal punto di vista economico, in Italia si fa molta fatica e, negli ultimi anni, il confronto con i top team europei è impietoso.
La sfida dei prossimi anni, dunque, sarà riuscire a tramutare la passione di milioni di tifosi in opportunità concrete di crescita e sviluppo. Di questo e molto altro ancora si è discusso, nella giornata di oggi, all’Università Giustino Fortunato di Benevento nel corso del convegno “Il calcio tra passione, business e lavoro”.
Un focus dettagliato su tutte le componenti dello sport più diffuso nel Bel Paese: dalle prospettive del marketing alle figure professionali che accompagnano calciatori e società e fino alla costruzione di un brand globale che possa traghettare l’intero movimento verso nuove vette finanziare e sportive.
“Nello scenario attuale – ha commentato Attilio Matarazzo, consulente di marketing sportivo – le logiche dello sport vadano sempre più a fondersi con quelle del business. Bisogna però essere preparati gestire i nuovi scenari”.
L’Italia sconta ancora un gap evidente con il resto d’Europa. Su tutte ci sono le squadre inglesi e tedesche che hanno fatto della gestione manageriale dei club un punto di forza che poi si trasmette anche sul campo. “Anche nel nostro Paese stiamo avviando un percorso in questa direzione – ha aggiunto Vittorio Angelaccio, Marketing manager Lega Pro -. Non è una strada semplice, ma sicuramente è quella giusta”.
Tra i relatori anche l’allenatore Luigi De Canio. L’ex mister di Napoli, Udinese, Genoa e QPR ha parlato della necessità di un cambio di mentalità del calcio italiano: “Occorre ripensare sia alla gestione dei club che al modo di vivere la squadra da parte dei tifosi”.