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Referendum, a Benevento “Le ragioni giuridiche del Sì e del No” a confronto
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Il quesito referendario finisce sotto la lente di ingrandimento dei costituzionalisti. Al Museo del Sannio di Benevento, il Circolo Manfredi di Benevento, d’intesa con l’Ordine degli Avvocati, ha voluto dedicare una giornata di approfondimento giuridico sul tema del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre.
Un’analisi sui contenuti della Riforma Boschi che ha potuto godere del contributo di due insigni costituzionalisti: il prof. Francesco Pizzetti dell’Università degli Studi di Torino per il Sì e il prof. Paolo Caretti dell’Università degli Studi di Firenze per il No.
“Le ragioni giuridiche del Sì e del No” è il titolo del confronto che ha visto al partecipazione di moltissimi giuristi sanniti e dei ragazzi dei licei “Giannone” e “Rummo”.
Un dibattito che ha voluto essere un momento serio di informazione in merito all’importante riforma sulla quale i cittadini saranno chiamati ad esprimersi.
“Votare per il Sì – ha spiegato Francesco Pizzetti – significa semplicemente completare il lavoro iniziato nel 2001. L’obiettivo è superare il bicameralismo perfetto – ha aggiunto il docente dell’ateneo piemontese – e dare vita ad un nuovo senato, composto dalle istituzioni territoriali, che sia in grado di realizzare una reale collaborazione tra tra le Regioni e il Governo nazionale”.
“Una riforma condivisibile negli obiettivi, ma con delle soluzioni che porteranno le nostre istituzioni ad essere ancora meno funzionali”. Questo il commento del professore Paolo Caretti che attacca il riordino costituzionale soprattutto sulla questione senato.
Non convincono, il costituzionalista dell’università di Firenze, nemmeno i temi legati ai rapporti di potere di confronto tra Stato e Regioni: “Assisteremo ad un accentramento di competenze allo Stato centrale, facendo così un salto indietro che non gioverà nemmeno al processo legislativo”.
Le dichiarazioni nel servizio video