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A Vitulano premiati con menzione gli artisti del III Simposio di Scultura

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A conclusione di uno splendido percorso scultoreo ed umano, domenica sera in piazza SS.Trinità, le premiazioni del III° Simposio di Scultura di Vitulano.

La piazza, oltre che la commissione esaminatrice, ha premiato le opere dei quattro partecipanti Michela Zanini di Lodi, Luca Maestroni di Bergamo, entrambi laureandi all’Accademia delle Belle Arti di Brera, Eleonora Manetti Barni di Prato e Gabriele Montani di Parma, entrambi laureati all’Accademia delle Belle Arti di Bologna.

Ieri, dopo un emozionante saluto e dieci giorni di permanenza, gli artisti sono tornati a casa, portando con sé l’essenza di un territorio che li accolti e salutati con affetto parentale.

Alle premiazioni, moderate dall’esperta di marketing territoriale e giornalista Lucietta Cilenti, presenti le anime che a vario titolo hanno creduto ed investito nel progetto.

In primis il sindaco Raffaele Scarinzi che ha dichiarato: “Il simposio concepito come un evento-vetrina, ha lo scopo suscitare interesse nuovo e ridare al marmo policromo di Vitulano la sua valenza storica ed artistica. Negli anni è nata una collezione che si arricchisce di contributi unici e che trova nel nascente Museo del marmo – MarVi la sua naturale collocazione. Obiettivi raggiunti grazie alle tante personalità che hanno partecipato alle rassegne del triennio. Ognuno, in ragione del proprio ruolo, ha contribuito in modo determinante all’eccellente risultato”.

In secundis l’organizzatore Italo Abate, presidente dell’associazione Ambiente e Cultura Mediterranea, che nel tracciare un profilo del triennio ha detto che “si è dimostrato in questi anni un utilizzo del marmo in termini diversi dall’ordinario uso di decoro pavimentale e parietale; si è accertata la sua grande versatilità ad un uso sul piano scultoreo; è stato accertato il suo impiego in termini artigianali; gli è stata riconosciuta una sua qualità di marmo antico con la denominazione aggiuntiva di marmor taburnum; sono state ampiamente esaltate le sue qualità cromatiche in termini tridimensionali e lo si è utilizzato come strumento di comunicazione della cultura locale. Il triennio ha consentito la produzione, raccolta di dati, elementi, ricerche e studi sui marmi che prima erano solo parzialmente noti nella letteratura scientifica di settore; in ragione di ciò si sono determinate le condizioni per definire un piano di medio termine per l’utilizzo della risorsa non più in termini di identità e cultura locale, quale è stata la valorizzazione fin qui raggiunta, ma soprattutto in termini di sviluppo strategico”.

Sono seguiti poi, gli interventi del direttore artistico Leonardo Scarinzi – docente di tecniche di fonderia all’Accademia delle Belle Arti di Bologna, e degli altri componenti la commissione, Vincenzo Dino Patroni – maestro d’arte, Angelo Cerulo – giornalista ANSA Campania e Michelangelo Mazzarelli – esperto d’arte.

Infine Mariano Goglia, artista locale, testimonial del marmo di Vitulano e co-ideatore dell’iniziativa.

A seguire gli interventi degli artisti e la consegna delle pergamene.

Il primo premio è andato a Luca Maestroni e la scultura “Tutto ciò che può Essere” con la seguente motivazione: “Per aver l’artista coniugato capacità tecnica e concettualità dell’opera in una efficace valorizzazione del materiale”.

Menzione d’onore con motivazione per Eleonora Manetti Barni – Il gigante del Taburno secondo cui l’artista “si è cimentata coraggiosamente con il personaggio più significativo del territorio, San Menna eremita, ben esprimendo il pathos del Santo patrono”, Michela Zanini – Individui – “per aver reso poeticamente l’opera tenendo presente l’insegnamento di grandi scultori del Novecento a partire dal futurista Boccioni alle creazioni di Umberto Mastroianni”, Gabriele Montani – Tuono- che “ha assecondato e si è lasciato guidare dalla materia creando un opera di forte espressività e grande energia”.

Menzioni anche per gli artisti che hanno esposto nella Cappella dei Nobili: Irma Servodio, Vincenzo Dino Patroni, Mariano Goglia e per l’imprenditore Gennaro Esposito, proprietario della storica cava Uria da cui provengono i blocchi grezzi gratuitamente forniti per l’iniziativa.

La manifestazione si è chiusa con i ringraziamenti alla Pro loco Camposauro per la collaborazione, al consigliere Francesco Matarazzo per l’impareggiabile impegno, alla stampa e a quanti appartenenti alle istituzioni e non, hanno reso indimenticabile l’appuntamento.

Vitulano, come luogo e comunità, ancora una volta, si conferma un invito non declinabile e un perché dalle tante belle risposte.

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