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Airola, le deleghe del Napoletano bis e l’inizio al veleno tra maggioranza e opposizione

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Nel corso della seduta del Consiglio comunale di ieri pomeriggio, svoltasi presso Palazzo Montevergine, il primo cittadino di Airola, Michele Napoletano, ha conferito con decreto n.317 del 30 giugno 2016 le deleghe di funzioni agli assessori e gli incarichi di collaborazioni ai consiglieri comunali.

Di seguito le deleghe di funzioni agli assessori comunali:

Influenza Carmine Antonio, vicesindaco: Urbanistica – Edilizia privata e convenzionata – Cimitero – Viabilità e traffico – Energia e fonti rinnovabili – Bilancio, Rendiconto e Finanze – Personale Dipendente.

Falzarano Vincenzo: Lavori Pubblici- Patrimonio e Demanio – Manutenzione dei beni pubblici e/o destinati a pubblici servizi – Servizi di rete (Gas – Acqua) – Ricostruzione post-sismica – Ecologia, Ambiente e Salubrità.

Abbate Giulia:Affari Generali ed Istituzionali -Contenzioso – Legalità e Trasparenza -Intercettazione Fondi Provinciali, Regionali, Nazionali ed Europei- Sviluppo delle attività produttive (SUAP) – Reindustrializzazione.

Capone Angelina: Pubblica Istruzione – Cultura, Arti e Tradizioni Popolari-Biblioteca – Museo Civico – Teatro – Spettacolo – Turismo – Associazionismo.

Incarichi di collaborazione ai consiglieri comunali:

De Sisto Angelo, presidente del Consiglio Comunale: Politiche Sociali – Sport .

Falco Antonio, capogruppo di maggioranza: Comunicazione Istituzionale -Bilancio, Rendiconto e Finanze .

Buono Vincenza: Pari opportunità – Politiche giovanili e Attività ricreative – Informagiovani – Agricoltura ed Agro/alimentare – Innovazione tecnologica .

Stravino Giuseppe: Promozione e cura dell’immagine della Città – Arredo urbano – Commercio – Rapporti con l’Unione dei Comuni “Città Caudina” – Rapporti con Enti per la programmazione e gestione dei Servizi socio-sanitari.

La seduta di ieri ha fatto registrare, in merito a dichiarazioni di voto sulle commissioni, un graduale acuirsi del rapporto tra minoranza e maggioranza, nonostante i buoni propositi manifestati in occasione dell’insediamento del consiglio comunale il 16 giugno scorso sia dal capogruppo di maggioranza Falco “di lavorare per favorire la dialettica democratica nell’interesse della collettività”, sia del primo cittadino Napoletano che, all’atto del giuramento, si è definito “il sindaco di tutti anche di quelli che non lo hanno votato.”

Sono state, infatti, spesso rigettate le proposte provenienti dai consiglieri di opposizione, tanto da spingere Laudando di M5s a dichiarare pubblicamente “l’assoluta mancanza di volontà da parte della giunta e dei consiglieri di maggioranza di almeno valutare le loro posizioni.”

Il consigliere d’opposizione e capogruppo di “Democrazia e Partecipazione”, Giuseppe Maltese, ha sollevato criticità sul modo di agire della maggioranza, evidenziando anche che sarebbero auspicabili “un dialogo e un confronto sulle linee programmatiche di entrambi gli schieramenti per dare voce e rappresentanza a quei 1500 cittadini elettori che il 5 giugno scorso hanno fatto scelte diverse nell’urna elettorale.”

Attraverso una nota, Maltese, ha infatti dichiarato: “Le parole d’ordine della maggioranza alle proposte della minoranza sono state <<irricevibili e illegittime>>.

“Curiosa – ha spiegato Maltese – è la facilità con cui si conferisce il parere di legittimità ad un atto della maggioranza, un ordine del giorno aggiuntivo, in palese contrasto con l’art.39 del Regolamento del consiglio comunale”, “mentre – ha incalzato il capogruppo DP – con altrettanta facilità si giudica illegittima la proposta di minoranza volta ad assicurare la legittima rappresentanza (con voto imitato) nella commissione esterna Edilizia, non disciplinata in tal senso dalle norme e in assenza del previsto regolamento art.11 comma 2 dello Statuto comunale.”

Per avvalorare la proposta, Maltese ha richiamato l’analogia con la prevista rappresentanza nelle commissioni consiliari e permanenti: “La disciplina per la legge della commissione post sisma – ha spiegato Maltese – conferma la fondatezza della richiesta, prevedendo il voto limitato al fine di assicurare, come è giusto che sia, la partecipazione delle minoranze.”

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