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A Benevento arriva il “Codice Rosa” contro la violenza: negli ospedali una task force di esperti al servizio delle vittime
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GUARDA VIDEO Tutelare le vittime di soprusi e preservare la dignità delle fasce più deboli della popolazione. Nasce con questi obiettivi il progetto “Codice Rosa”, presentato questa mattina alla Prefettura di Benevento in occasione della “Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne”.
Il vertice ha visto la partecipazione di tutti gli attori presenti sul territorio sannita che quotidianamente sono impegnati per contrastare il fenomeno. Al termine della giornata le associazioni di volontariato, i rappresentanti delle forze dell’ordine, della magistratura, della Regione, degli uffici scolastici, delle case circondariali e del mondo della sanità hanno siglato un protocollo d’intesa per dare il via al progetto anche nel Sannio.
“La necessità di attivare un presidio antiviolenza – ha spiegato il past president dell’associazione Fidapa di Benevento, Rossella Del Prete – fu segnalata qualche anno fa dall’associazione Isidea. Oggi noi abbiamo rilanciato la problematica, cercando di fare rete sul territorio”.
Il “Codice Rosa” nasce nel 2010 a Grosseto come progetto pilota e identifica un percorso di accesso al pronto soccorso riservato a tutte le vittime di violenze che, a causa di particolari condizione di fragilità, possono diventare vittime discriminazioni sessuali.
Il Codice viene assegnato, insieme a quello classico d’ingresso nell’ospedale, da personale addestrato a riconoscere segnali non sempre evidenti di un maltrattamento subito anche se non dichiarato. Una volta attivato, scatta il lavoro del gruppo operativo composto da personale sanitario (medici, infermieri, psicologi) e dalle forze dell’ordine.
L’incontro in Prefettura è stato solo il primo passo verso la realizzazione delle attività da porre in essere. “Ogni istituzione – ha concluso il prefetto Paola Galeone – già svolge un ruolo importante di contrasto al fenomeno. Oggi vogliamo riuscire a creare una sinergia che possa supportare le vittime in maniera concreta”.