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Incendi, Merola (Lida): “ I boschi non prendono fuoco da soli. C’è bisogno di maggiore sorveglianza”

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Proseguono gli incendi boschivi nel, Sannio e nell’irpinia. Sulla questione è intervenuto Emilio Mauro Merola esponete delle sezioni avellinesi di Lida e Lac.

“La regione Campania è quella in Italia più colpita dagli incendi, purtroppo si cerca in ogni modo di mantenere questo triste primato proprio a partire dalle nostre zone. Tant’è che in questa estate abbiamo potuto registrare almeno 3 gravi incendi che hanno colpito il territorio di Bonito e i comuni limitrofi. Il 7 agosto nel suddetto Comune, per la precisione in località Airella, si è registrato uno di questi incendi che solo grazie all’intervento dei vigili del fuoco e dei volontari è stato domato contenendo i danni.

La matrice era chiaramente dolosa perché i focolai di partenza erano provenienti da punti diversi e lontani da loro. Ulteriore conferma della dolosità dell’incendio è stata la reiterazione del gesto incendiario registratosi qualche settimana dopo nella stessa località. Stavolta l ‘intento di questi squallidi personaggi è andato in “porto”.

Sono stati colpiti circa 5 ettari tra macchia mediterranea e oliveti, e in un fondo privato sono andate completamente distrutte 53 piante di olivi anche secolari. Un altro episodio si è registrato domenica 13 settembre. Questa volta l’attacco incendiario è avvenuto nel comune di Apice, poco lontano dai confini del comune di Bonito. Qui sono “andati in fumo” circa 10 ettari di rimboschimento della comunità montana e di macchia mediterranea. Per domare le fiamme sono stati necessari gli interventi degli elicotteri del corpo forestale dello stato e di altri enti. Anche in questo episodio sono stati riscontrati diversi focolai d’incendio in punti distanti tra di loro.

Ciò fa presumere la natura dolosa. E’ facile immaginare l’enorme danno ambientale ed economico che queste persone arrecano alle nostre comunità con l’aumento dei costi per la gestione del territorio. Ci corre l’obbligo di chiederci quali sono le cause di questi incendi dolosi…chi sono questi incendiari? A chi porta vantaggio? E’ Possibile ipotizzare che questi tipi d’incendi non giovano agli speculatori edilizi in quanto il varo della nuova normativa su questi reati fa divieto per 10 anni di una possibile edificazione in loco. Né tantomeno questi episodi possono essere additati ad usanze legate alla pastorizia poco presente nella zona. Non ci resta che pensare al gesto di qualche solitario piromane che unisce “il suo utile al suo dilettevole” a svantaggio dell’intera comunità che spesso resta inconsapevole ed inerme.

Oppure questi incendi sono da accreditare a tecniche legate alla caccia/bracconaggio (soprattutto da quando è stato immesso il cinghiale nei nostri territori) che si registrano da diversi anni a questa parte. Essi permettono alle “allegre brigate” dei bracconieri di organizzare il “territorio di caccia” spostando gli animali (cinghiali) da zone protette per cui essi trovano rifugio nel sottobosco e dove è difficile praticare la caccia.

Ricordare a questi stolti che il danno procurato alla natura si ripercuote anche su di loro, crediamo, sia davvero inutile, ma possiamo fargli sapere che l’incendio boschivo è tra i reati ambientali puniti più severamente puniti, con pene che vanno dai quattro ai dieci anni. Si, forse…è l’unica informazione che potrebbero recepire.

Noi come Associazioni, purtroppo, sappiamo benissimo che la vigilanza è insufficiente e quella volontaria osteggiata da più parti per cui ci arroghiamo semplicemente la presunzione di voler sensibilizzare le coscienze delle nostre comunità mediante queste nostre semplici riflessioni. Vogliamo ricordare che le nostre coscienze devono educarsi attraverso la formazione e l’informazione costante, per il benessere nostro e dei nostri figli e di tutto ciò che ci circonda.

I boschi non prendono fuoco da soli, perché pure essendoci alte temperature all’interno delle macchie boschive, è rarissimo che si creino le condizioni per un’autocombustione. Per cui non possiamo far finta di non sapere, di non vedere e di non saper parlare! L’intera popolazione prenda più coscienza su queste tematiche, non abbia paura di denunciare, isolare personaggi non degni di essere chiamati persone, che per un corrotto interesse economico, per diletto, sporcano e infangano tutto ciò che ci circonda.

Occorre orientarsi, aprire gli occhi su un ambiente in pericolo, ferito, in cui abitiamo e che consegneremo ai nostri figli. Voglia di dire la verità, senza paure né censure. Le nostre condizioni ed il nostro futuro non cambieranno mai se continueremo a girarci dall’altra parte”.

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