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Mensa scolastica, la Ristorò chiarisce sul colorante per i bastoncini. E Altrabenevento attacca Moschella
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Continua la battaglia a colpi di comunicati stampa tra la Ristorò e Altrabenevento sulla questione della mensa scolastica nel Comune capoluogo. Dopo la nota del dirigente Giuseppe Moschella, che ha sottolineato la mancanza di anomalie sulla qualità e quantità dei pasti erogati agli studenti, è arrivata una ulteriore precisazione dell’azienda sannita, attraverso una relazione illustrativa inviata a Palazzo Mosti.
L’amministratore unico Mariarosaria Favino si sofferma sulle segnalazioni e contestazioni in ordine alla liceità degli ingredienti contenuti nei bastoncini di merluzzo surgelato, distribuiti nelle scuole materne ed elementari del Comune di Benevento.
“Su alcuni organi di stampa – sottolinea la dirigente – è stato rappresentato che l’utilizzo del colorante E 160b (Annatto), contenuto nella impanatura dei bastoncini di pesce da noi distribuiti nelle scuole, sarebbe stato vietato sin dal giugno 2013, poiché nocivo per l’alimentazione dei bambini.
Come già rappresentato, l’E160b o “annatto”, è un colorante giallo-rossiccio la cui struttura deriva dal carotene estratto dalla Bixa orellana, una pianta spontanea dell’Amazzonia coltivata soprattutto nell’America centrale e in India. L’annatto è uno dei coloranti conosciuti da maggior tempo, ed è usato da più di 100 anni in Europa per colorare prodotti quali margarine e formaggi.
L’impiego come colorante alimentare è consentito sia nella U.E. (voce E160b dell’elenco degli additivi alimentari) sia negli USA (colorante esente da certificazione). Si impiega per ottenere tonalità dal giallo al giallo-rosso.
In particolare, il Regolamento (UE) N. 1129/2011 della Commissione dell’11 novembre 2011 che modifica l’allegato II del Regolamento (CE) n. 1333/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, istituendo un elenco dell’Unione, armonizza l’uso degli additivi alimentari nella Comunità Europea e provvede alla espressa elencazione di tutti gli additivi di cui ne è autorizzato l’uso negli alimenti; quanto innanzi, anche al fine di assicurare un elevato livello di tutela della salute umana e di protezione dei consumatori.
L’additivo E 160 b – prosegue nella relazione – risulta espressamente ricompreso tra gli additivi autorizzati (dettagliatamente elencati nell’Allegato II, parte B del Regolamento 1333/2008, citato, così come integrato dal Regolamento 1129/2011), ed il relativo utilizzo risulta espressamente consentito – tra l’altro – nella categoria delle “Pastelle di ricopritura”, ovvero nella impanatura dei bastoncini di merluzzo surgelati.
Al riguardo, è d’uopo precisare che nessun pregio può avere l’osservazione relativa alla liceità dell’utilizzo del colorante per i soli prodotti ittici affumicati, giacché, nel caso di specie, l’E160 b non è evidentemente utilizzato per la colorazione del merluzzo (che continua a conservare il colore naturale) contenuto nel bastoncino surgelato, ma è unicamente utilizzato per la colorazione dell’impanatura relativa al prodotto ittico preparato.
È, pertanto, evidente che le notizie diffuse, in ordine all’asserito uso vietato del colorante, – continua la Favino – sono palesemente infondate e mirano unicamente a minare la fiducia degli utenti sulla corretta esecuzione del servizio mensa prestato dalla Ristorò, giacché l’additivo in questione non è né vietato, né tantomeno nocivo per l’alimentazione dei bambini”.
LA REPLICA DI ALTRABENEVENTO A MOSCHELLA – Nel pomeriggio il presidente di Altrabenevento, Gabriele Corona, ha risposto alla nota inviata in mattinata dal dirigente comunale Giuseppe Moschella.
“Il Dirigente del Settore Servizio al Cittadino, Giuseppe Moschella, – scrive Corona – è rimasto un po’ arretrato: continua a sostenere che il servizio di mensa scolastica è eccellente nonostante le ripetute e numerose lamentele dei genitori e le segnalazioni di Altrabenevento. Sostiene che dopo la ASL, anche i Dirigenti Scolastici gli avrebbero dichiarato che non emergono anomalie sulla genuinità e qualità dei pasti.
In verità oggi il quotidiano Ottopagine, pure ben informato sui fatti di palazzo, – continua nel comunicato – riferisce che almeno un Dirigente Scolastico ha scritto che: il secondo piatto arriva freddo; il primo non sempre è caldo; la porzione di formaggio è scarsa; la frutta è sempre la stessa; i pasti per gli insegnanti sono migliori di quelli serviti a bambini.
Di questa relazione però Moschella non fa alcun accenno nel suo comunicato stampa.
Il dirigente comunale da diversi mesi interviene per “rassicurare” i genitori ma non si rende conto che le sue affermazioni non tranquillizzano nessuno, tant’è che sono sempre più numerose le famiglie che hanno rinunciato al pasto servito dalla Ristorò sostituendolo con il panino, oppure riportano i bambini a casa per il pranzo o addirittura hanno cambiato scuola alimentando così le iscrizioni alle scuole private. E questa emorragia non si arresterà di certo per il fatto che Moschella continui a sostenere che è “tutto a posto” senza rendersi conto che i genitori verificano di persona che così non è.
Moschella nel merito delle segnalazioni di Altrabenevento – prosegue la nota – non risponde e quando lo fa, per esempio a proposito delle violazioni contrattuali sui tempi di consegna dei pasti, sbaglia clamorosamente. Egli infatti chiarisce che i pasti non vanno consegnati a scuola entro 20 minuti dalla cottura bensì entro 20 minuti dal “confezionamento”. Ma noi non abbiamo mai parlato di cottura, abbiamo detto, e ripetiamo, che le vaschette con i “secondi” vengono “confezionate” etichettate e chiuse con il cellofan entro le ore 10. Quella pietanza (carne, pesce, ecc) viene mangiata dal bambino della scuola materna alle 12 e da quelli delle elementari alle 13, quindi dopo due o tre ore, altro che 20 minuti.
Altrabenevento responsabilmente – sostiene Corona – ha sempre argomentato le critiche alla mensa facendo riferimento a fatti e quindi anche Moschella deve rispondere nel merito. A lui spetta, come Dirigente che ha firmato il contratto con la Ristorò e come Comandante della Polizia Municipale, di controllare la corretta gestione del servizio. Non può certamente chiederlo ai Dirigenti scolastici o ai genitori che neppure conoscono il Capitolato Speciale di Appalto.
Moschella ha il dovere di spiegare: perché non si è accorto che per locali del centro cottura non è mai stato concesso il certificato di agibilità; come mai non si era accorto che i locali attigui e non separati in modo idoneo dalla mensa, fino alla denuncia di Altrabenevento, erano pieni di zolfo utilizzati per produrre fitofarmaci; come mai non si era accorto, fino alla nostra segnalazione, che i lavori in corso per il secondo centro di cottura sono abusivi; perché dopo la nostra conferenza stampa non è andato tempestivamente a constare che in mensa c’erano i pentoloni indecenti di cui abbiamo mostrato le foto; quando e come ha verificato che in mensa lavora solo il personale dichiarato da contratto; come mai non si era accorto che il menù prevede 4 bastoncini di pesce per i bambini delle elementari ed invece ne sono stati serviti 3 per diversi mesi; perché non ha notato che il capitolato prevede verdure fresche ed invece sono surgelate e le patate addirittura precotte; perché non si è accorto che tra gli ingredienti dei bastoncini di pesce c’è il colorante E160b che non è consentito dal 1° giugno 2013. Moschella almeno è andato a controllare qual è la ditta che due anni fa ha prodotto quei bastoncini? e qual era la data di scadenza?
Ieri, dopo la nostra denuncia sulla presenza di quel colorante, – conclude Corona – la Ristorò ha servito di nuovo i bastoncini di pesce ma, incredibilmente, la etichetta è cambiata. Ieri tra gli ingredienti dichiarati non c’era più l’addensante E464 Idrossipropil- metil cellulosa. Sono improvvisamente cambiati i bastoncini o è stata solo corretta l’etichetta? Moschella lo ha accertato? Notiamo comunque nei “nuovi” bastoncini c’è ancora il colorante vietato E160b. Anche questi sono stati acquistati due anni fa? Solo quando Moschella si deciderà a rispondere alle contestazioni specifiche potrà rassicurare i genitori”.