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POLITICA

Provinciali, Ricci sul movimento dei sindaci: “E’ un bluff, un’armata Brancaleone che unisce il diavolo e l’acqua santa”

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“Intorno a Claudio Ricci c’è un sostegno molto ampio e con lui siamo in ottime mani. Il futuro di questa provincia è sulle spalle larghissime di questo candidato presidente e della sua squadra. Il Pd ha dimostrato anche questa volta la capacità di saper fare le scelte giuste nell’interesse della comunità”. E’ quanto ha dichiarato il segretario provinciale del PD sannita, Mino Mortaruolo a Calvi dove, nello stesso giorno della presentazione delle liste per le provinciali del 12 ottobre prossimo, si sono dati appuntamento alcuni sindaci e amministratori sanniti per salutare il candidato presidente del Pd Claudio Ricci nella sua prima sua uscita ufficiale da papabile alla presidenza della Rocca dei Rettori.

Mortaruolo, spiegando alla platea la modalità di voto, ha dato una stoccata al movimento dei sindaci definito dal numero uno del Pd sannita “fumo negli occhi perché in quella lista ci sono solo tre sindaci.”

“Sono commosso – ha dichiarato Ricci durante il suo intervento – dalla fiducia, dalle pacche sulla spalla, dal ‘tifo’ organizzato e non, che sto riscontrando. Stiamo per affrontare una grande sfida. E noi dobbiamo volare alto, superando campanilismi, localismi più o meno interessati, e se possibile anche gli schieramenti”.

“La prima cosa che farò da presidente – ha annunciato – sarà un vertice con tutti gli attori dello sviluppo locale”. Per Ricci occorre puntare su eno-gastronomia, turismo religioso, termale, sui prodotti d’eccellenza made in Sannio: “E’ da qui – ha aggiunto – che bisogna ripartire. E’ su questi temi – ha spiegato Ricci – che avrei voluto confrontarmi con i nostri avversari. E invece hanno finora solo prodotto becere provocazioni”.

Ricci va poi all’attacco dei suoi avversari definendoli “Soloni che scrivono fiumi di parole su fogli clandestini”: “A questi Soloni dei miei stivali – ha detto – vorrei dire che non saremo noi quelli che dichiareremo una moratoria dei problemi del Sannio. Noi non congeleremo né le domande di trasformazione né le soluzioni. Sono pronto a prodigarmi, insieme a tutta la mia squadra, per spingere lo sviluppo; staremo dalla parte di chi non lascia soli gli imprenditori, gli amministratori, le associazioni e lo organizzazioni di categoria che hanno bisogno di sostegno.

Non mancano parole sull’avversario Nista di cui dice: “è rimasto concentrato sul Pd e ha detto di essersi candidato per impedire un’occupazione del potere da parte del Pd. Vorrei ricordare che è stato lui a lasciare il Pd perché non riusciva più a soddisfare la sua personale sete di potere. Noi siamo rimasti dove eravamo, i traditori sono sempre quelli che vanno via”.

Ricci ha ricordato poi di essere stato scelto da una direzione di 40 persone tra cui 30 sindaci, “ho fatto una campagna di ascolto nei territori per comporre le liste in modo partecipato. Abbiamo messo in campo, insieme al segretario provinciale, una formazione di amministratori rappresentativi di ogni area territoriali in cui ci sono tanti sindaci. Dall’altra parte è regnato il caos: hanno annunciato un movimento dei sindaci che, oggi che abbiamo davanti agli occhi le liste, si è rivelato solo una grande bluff. Hanno solo pensato di mettere in piedi un’operazione politica contro il Pd, ignorando che la politica con la maiuscola non si fa con i risentimenti, ma semmai con i sentimenti. Il loro rancore invincibile non li porterà lontano. Mentre in una prima fase si presentava come l’anti-sistema, l’anti-partitocratico, – ha continuato Claudio Ricci – si sono dovuti alla fine piegare alla ‘forza’ dei partiti; nella notte hanno dovuto scoprire che non avevano neppure le firme per la candidatura e così hanno dovuto chiedere alle segreterie dei vari partiti di centrodestra, che lo sostengono, le firme necessarie per la candidatura a presidente. E ora appaiono – ha concluso Ricci – solo come una improvvisata armata Brancaleone che ha messo d’accordo il diavolo e l’acqua santa”.

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