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AMBIENTE

Terremoto, la parola al geologo Parrella: “Microzonazione come prevenzione del rischio sismico”

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“La terra continua a tremare nella zona del Matese e la gente torna di nuovo ad avere paura; purtroppo non si può prevedere il modo in cui evolverà questo sciame sismico nelle prossime settimane o mesi. Resta il fatto che la zona in questione anche in passato è stata teatro di numerosi eventi sismici molto più forti e distruttivi (come quello del 1688 che rase quasi al suolo il paese di Cerreto Sannita) e bisogna entrare nell’ottica, e quindi farsene una ragione, che situazioni come quelle che abbiamo vissuto nelle ultime settimane rappresentano la normalità se riferite ad un arco temporale più ampio”.

Inizia così la nota del geologo Nicola Parrella in merito al sisma che ha interessato ieri la zona del Matese e il Sannio.

“Fermo restando che rimane indispensabile agire pesantemente sulla riduzione della “Vulnerabilità sismica” degli edifici già costruiti (attraverso una serie di adeguamenti sismici a quelle che sono oggi le conoscenze e le normative sulle costruzioni), – spiega Parrella – si può arrivare ad abbattere notevolmente il Rischio sismico di una determinata zona attraverso la valutazione della “Pericolosità sismica”; una corretta stima di quest’ultima passa obbligatoriamente attraverso uno studio dettagliato del territorio che prende il nome di Microzonazione sismica.

L’utilità di questi studi sta nel fatto di poter individuare quelle che sono le aree più idonee (ovvero quelle a pericolosità sismica minore) per la realizzazione di futuri agglomerati ed espansioni (sia civili che industriali) oppure costruire anche in zone con pericolosità sismica abbastanza elevata ma valutarla in maniera corretta attraverso degli studi quantitativi specialistici più approfonditi; questi ultimi sono anche un’utile strumento per quantificare la pericolosità sismica in aree già urbanizzate (come i vecchi centri storici) nelle quali si possono programmare eventuali interventi di adeguamento sismico normativo.

Nel 2008 – sottolinea l’esperto – la Protezione Civile Nazionale ha pubblicato le linee guida di riferimento per la redazione degli studi di Microzonazione sismica che prendono il nome di “Indirizzi e Criteri per la Microzonazione Sismica” (ICMS 2008); difatti secondo queste linee guida lo studio si suddivide in 3 livelli progressivi partendo da una Carta delle MOPS (Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica – studio di primo livello “qualitativo”) fino agli studi di RSL (Risposta Sismica Locale – studio di terzo livello “quantitativo”).

Dopo il terremoto a L’Aquila nel 2009 il governo nazionale ha previsto una serie di fondi strutturali (divisi per annualità a partire dal 2010 fino al 2016) per la prevenzione del Rischio sismico (articolo 11 della legge n.77 del 24 Giugno 2009 di conversione del decreto legge n.39 del 28 Aprile 2009); alcuni di questi fondi sono destinati ai comuni per la redazione degli studi di “Microzonazione sismica” da realizzarsi secondo le linee guida della Protezione Civile.

Attualmente siamo arrivati all’annualità 2012 (OCDPC 52 del 20 Febbraio 2013 e relativa ripartizione tra le varie regioni fatta con il Decreto Capo Dipartimento di PC del 15 Aprile 2013 pubblicato sulla GU 160 del 10 Luglio 2013).

Mentre nella maggior parte delle altre regioni – prosegue nella nota – è stato già completato l’iter per le annualità 2010 e 2011 (regolate rispettivamente dall’OPCM 3907/2010 e dall’OPCM 4007/2012) in Campania siamo fermi alla prima annualità (OPCM 3907/2010 relativa all’annualità 2010) per la quale i comuni ancora sono in attesa delle spettanze per saldare i tecnici che hanno redatto gli studi di Microzonazione sismica; per quanto riguarda la seconda annualità (OPCM 4007/2012 relativa all’annualità 2011) siamo ancora fermi alla DGRC n.118 del 27 Maggio 2013 “Approvazione indirizzi e criteri” alla quale sarebbe dovuta seguire a stretto giro la “Manifestazione di interesse”.

Oltretutto anche per l’annualità 2011 è previsto un co-finanziamento obbligatorio del 40% (come si evince dall’art.5 comma 2 dell’OPCM 4007/2012) per i comuni che vorranno redigere gli studi di Microzonazione sismica; per l’annualità 2010 (OPCM 3907/2010) la Regione Campania ha garantito al posto dei comuni la quota di co-finanziamento (come si evince dal punto 2.11 della DGRC n.201 del 24 Maggio 2011 “Approvazione indirizzi e criteri”).

Tuttavia – continua Parrella – leggendo la DGRC n.118 del 27 Maggio 2013 “Approvazione indirizzi e criteri” (per l’OPCM 4007/2012 relativa all’annualità 2011) non si fa alcun riferimento ad una eventuale garanzia da parte della Regione Campania riguardo a tale co-finanziamento; tradotto significa che i comuni che vorranno accedere a questi fondi dovranno “obbligatoriamente” garantire la percentuale di co-finanziamento pari al 40%.

A puro titolo informativo c’è da sottolineare che alcune regioni come il Lazio (determinazione A07997 del 02/08/2012 per un importo di 336.000 euro) e la Puglia (DGR n. 1728 del 07/08/2012 per un importo di 257.265,01 euro) hanno garantito il co-finanziamento per gli studi di MS annualità 2011.

L’importanza di questi studi di Microzonazione sismica redatti secondo le nuove linee guida della Protezione Civile (Indirizzi e Criteri per la Microzonazione Sismica – ICMS 2008) non viene evidenziata esclusivamente dal sottoscritto ma da quello che si legge nel punto l.8 della Delibera di Giunta della Regione Campania n.118 del 27 Maggio 2013 che dice testualmente “il rilascio di pareri sugli strumenti urbanistici di cui all’art.15 della legge regionale n.9 del 1983, dovrà prevedere che la verifica delle carte della zonazione del territorio in prospettiva sismica (art.12 L.R. 9/83) siano state redatte come previsto negli standard ICMS 2008”.

In particolar modo si richiede (per il rilascio di un parere favorevole per la redazione di un P.U.C.) che tra gli allegati geologici ci sia almeno una carta di Microzonazione sismica di primo livello (Carta delle MOPS – Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica redatta secondo gli Indirizzi e Criteri per la Microzonazione Sismica – ICMS 2008).

Visto e considerato che, quando si parla di terremoti e rischio sismico, la parola più abusata dagli “addetti ai lavori e non” è “prevenzione” – conclude Parrella – mi auguro che la Regione Campania possa dare seguito a questi numerosi appelli sbloccando questi fondi relativi alla redazione delle Carte di Microzonazione sismica (per l’annualità 2011 secondo l’OPCM 4007/2012 sono stati stanziati 1,3 milioni di euro) visto che l’erogazione di tali fondi da parte del governo nazionale è avvenuta più di un anno fa (precisamente il giorno 02/10/2012 tramite il decreto n. 4376 del Vice-Capo Dipartimento della Protezione Civile Nazionale)”.

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