Valle Caudina
Airola, alti livelli di metalli pesanti e inquinanti nel fiume Isclero. Ora serve il monitoraggio
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Nel fiume Isclero ci sono metalli pesanti e idrocarburi potenzialmente tossici. E’ quello che emerge da una ricerca condotta dal geochimico Domenico Cicchella dell’Università del Sannio e presentata nel corso del convegno sui possibili rischi ambientali in valle caudina organizzato dall’inter-coordinamento del PD caudino al teatro dell’ IPM di Airola. Dati ancora parziali che, però, richiedono un continuo monitoraggio.
La ricerca serve soprattutto a studiare le modalità attraverso cui gli inquinanti entrano nella catena alimentare e quali possano essere gli effetti sull’uomo. Sono tante, infatti, le preoccupazioni relative alla possibile incidenza dell’inquinamento sulla generazione di patologie tumorali anche a causa di frequenti notizie e dati discordanti: da un lato le indagini dell’ex commissione B12 dimostrano che non c’è alcun aumento dei tumori legati allo sversamento dei rifiuti, dall’altro l’Istituto superiore di sanità sostiene che nelle zone con discariche si registra un aumento delle patologie tumorali. Ma l’oncologo Giovanni Ianniello ha rassicurato, almeno per quanto riguarda il nostro territorio.
Monitoraggio, recupero del territorio, attraverso le antiche colture, e riappropriazione del senso civico sono le parole chiave emerse dal convegno perché il fiume Isclero possa tornare ad essere il luogo della socialità. A sostenerlo in un intervento accorato, il responsabile ambiente del pd di Airola Fabio Schettino che ha chiesto anche l’istituzione dei registri dei tumori.
“Il livello di inquinamento dell’Isclero è molto alto” ha detto il commissario della Provincia di Benevento, Cimitile, che ha definito “l’approvazione del piano di gestione delle acque del distretto dell’Appennino meridionale un tappa importante per realizzare, a partire dal 2015 la bonifica e il monitoraggio dei fiumi. Ma serve l’unione di tutti”. A esserne convinto è anche il sindaco di Airola, Michele Napoletano.