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Valle Caudina

Le riflessioni sul congresso Pd di Roberto Stallone: “Al voto con regole dell’ultima ora e un candidato senza programmi”

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Roberto Stallone, componente del Coordinamento Circolo PD “Aldo Moro” di Airola, che espone delle riflessioni sul prossimo congresso provinciale Pd. Di seguito il testo.

“Perché voterò “scheda bianca” al rinnovo del coordinamento provinciale e dell’assemblea provinciale. Nella primavera scorsa incontrai, in una riunione promossa dall’intercoordinamento della valle Caudina nella sede del PD di Bucciano insieme a tutti i segretari che lo rappresentano, il segretario uscente Mino Mortaruolo.

L’ occasione fu utile per un confronto aperto e sincero sulle primarie e sulla “non vittoria” del PD alle elezioni nazionali. Si parlò anche del futuro PD provinciale ed io tenni a precisare a Mortaruolo che non avrei avrei esitato a dargli il mio voto, non solo perché giovane e simpatico, me se avesse dimostrato con atti concreti di voler cambiare il partito.

In particolare chiedevo che si condividessero innanzitutto regole chiare e trasparenti per un PD aperto, proponendogli primarie aperte anche per i circoli e per il Provinciale accompagnate da candidature non calate dall’alto e programmi possibilmente condivisi e con proposte politiche per il nostro territorio.

Purtroppo la mia richiesta è rimasta disattesa, oggi andiamo a votare con le regole dell’ultima ora, un candidato calato dall’alto e senza un programma.

Siamo giunti all’appuntamento del congresso in modo precipitoso ed in uno stato confusionale nei piani bassi, ed al contrario una fredda e spietata lucidità ai piani alti, dove ci si è preoccupati di accattivarsi l’attenzione di questo o quel segretario e non di portare nuova gente ad iscriversi al PD.

Il mancato dibatto sulle regole e sui programmi ha legittimato un PD ripiegato nelle varie anime e correnti: la corrente dei Renziani della prima ora della seconda etc etc, il riposizionamento dei Bersaniani, Franceschiniani, Bocciani, Lettiani, etc. sui Renziani, sui Cuperliani sui Civattiani e Pittelliani.

Tutti i “politici” e “pseudo politici” dentro e fuori al PD, eletti o aspiranti tali, si sono precipitati a fare riunioni di caminetto per accordarsi sulle “poltrone” invece di preoccuparsi di aprire le assemblee agli iscritti ed ai cittadini per condividere il processo di rinnovamento della futura classe dirigente del PD.

Oggi gli uomini e donne (che contano o che vogliono contare) nel PD sono esclusivamente proiettati sull’accreditamento personale per ottenere un posto in prima fila o nel ruolo di paciere o di coordinatore o di delegato di quell’area o di quella componente o del tal gruppo.

Mi direte questa è la politica. No! Per me questa non è la politica è l’appiattimento della politica e del partito che combatte ipocritamente il “berlusconismo” per poi realizzare con pseudo regole il partito “apparato”.

Per sintetizzare oggi il cittadino può scegliere tra il centro destra ed il centro sinistra o tra Il Partito Padrone ed il Partito Apparato. Qual e’ la differenza tra queste due tipologie di partito? Dobbiamo domandarci ora che rinnoviamo i nostri segretari qual è il partito che desideriamo?

La scelta dei nostri futuri segretari deve fondarsi sul compromesso tra le varie anime del PD governate da una unica grande “regia” strutturata sulla gestione delle tessere? o dovrà essere la sintesi dei tanti militanti iscritti e simpatizzanti (speriamo futuri iscritti) che credono in un PD “libero” da appartenenze e referenze dove ogni iscritto sarà maturo e libero di scegliersi il leader e la proposta di programma che ritiene più giusta, a sua volta confortata da comportamenti coerenti della classe dirigente?

Il ricorso da me presentato nei giorni scorsi, era motivato da un leit motiv chiaro e semplice: più “partecipazione”, ovvero ridiamo la parola ai cittadini ed apriamo le porte per spazzare via le “correnti” sulla base di una regola nazionale condivisa ma travisata dagli organo direttivo provinciale.

La risposta in merito al ricorso da parte degli organi competenti, e del responsabile organizzativo Iesce, invece di chiarire ha ingenerato ulteriore confusione tra gli iscritti al partito ed ancora di più sui potenziali nuovi iscritti e simpatizzanti.

Come sorpassare questa fase ibrida di immaturità democratica?
Forse bisognerebbe sforzarsi di andare oltre i “pacchetti di tessere” e a tutto ciò che ne consegue.

Fino a quando dietro ogni tessera si nasconderanno interessi personali e di bottega e non interesse per un progetto politico di grande respiro, il nostro paese non avrà dirigenti all’altezza di dare risposte giuste e concrete per i cittadini.

Fino a quando gli eletti si preoccuperanno di rimanere ai piani alti disegnando il futuro del partito su di una lavagna invece di costruire il partito ascoltando gli iscritti e i simpatizzanti che li hanno delegati, il PD si appiattirà e la democrazia svanirà.

Per questo motivo e per il senso di responsabilità che ricopro nella qualità di militante al PD andrò a votare e voterò scheda bianca.

“Quando avremo bisogno di un partito che va a vincere senza paura. Un partito che lavora come una squadra e poi manda il leader a prendere la maglia rosa. Un partito che ancora non è quello di cui abbiamo bisogno. Ma che proveremo a costruire tutti insieme. Si chiamerà Partito Democratico” Matteo Renzi. Auguri di buon lavoro al futuro segretario provinciale Mino Mortaruolo”.

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